MARANO. L’affido a tempo pieno o anche solo nei weekend e nei periodi festivi. Così da evitare distacchi traumatici dalla famiglia d’origine. A Marano è partito il nuovo progetto di promozione della cultura dell’affido familiare avviato in collaborazione con la cooperativa «Insieme si può» e con i servizi sociali del Comune. «E’ una iniziativa del tutto innovativa – spiega l’assessore al ramo, Antonio Menna – con la quale puntiamo a creare un sistema di approccio al problema evitando allontanamenti violenti o quanto meno contenendo gli effetti devastanti che si ripercuotono sulla sensibilità dei bambini».
L’affido familiare – promosso nell’ambito delle iniziative finanziate dalla legge 328 del 2000 – «è un vero e proprio atto di solidarietà verso una famiglia in difficoltà», dicono dal Municipio. E consiste nell’accogliere temporaneamente presso la propria casa uno o più bambini che per diversi motivi (economici, disagio ambientale, malattie dei genitori) hanno bisogno di essere ospitati da una famiglia che possa provvedere al loro mantenimento, alla loro educazione ed istruzione. Insomma, l’obiettivo è di offrire ad un bambino in difficoltà un ambiente sereno nel quale crescere per un periodo di tempo limitato. Con soluzioni diverse a seconda delle esigenze. La cooperativa, infatti, mette a disposizione psicologi, assistenti sociali ed esperti e promuove diversi tipi di soluzioni: l’affido a tempo pieno, l’affido diurno, l’affido nei week-end, l’affido estivo o negli altri periodi di vacanza.
«L’obiettivo è quello di fare in modo che il bambino venga accolto all’interno di un nucleo familiare consolidato – continua l’assessore Menna – ma soltanto per il periodo necessario affinché la famiglia di origine superi le difficoltà temporanee. Crediamo che in questo modo, con opportuna divulgazione dell’iniziativa, si possa davvero creare una rete di sostegno e solidarietà efficace e soprattutto finalizzata a creare le condizioni per ricondurre in un giusto alveo la conduzione della vita familiare».
Il progetto è piaciuto fin dal primo momento al sindaco Mauro Bertini. «Da tempo – spiega – proviamo a creare condizioni sociali in cui i soggetti più deboli possano superare il disagio: ci siamo inventati iniziative importanti come l’avviamento allo sport o la colonia per minori. Ma talvolta non basta. La rabbia di chi amministra una città è infatti quella di non avere mai sufficienti risorse finanziarie per poter dare tutte le risposte a chi avanza bisogni. Fra coloro che soffrono, poi, i minori sono spesso i più bistrattati. Con questa iniziativa siamo sicuri che il gran cuore dei maranesi si metterà al servizio di chi ha bisogno di aiuto».


