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QUALIANO, ARRIVANO GLI 007 DELLA PREFETTURA
Bufera al Comune. Si indaga su eventuali infiltrazioni

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QUALIANO. Politica e camorra, bufera in Comune. Si è insediata a Qualiano la commissione di accesso agli atti comunali per accertare eventuali legami dell’amministrazione con la malavita locale. Ne fanno parte Gioacchino Ferrer (il coordinatore inviato dalla prefettura), il capitano Gianluca Trombetti (alla guida della compagnia dei carabinieri di Giugliano), il vicequestore Pasquale De Lorenzo (dirigente del commissariato di polizia di Pozzuoli), oltre a due marescialli della Dia e della Gico-Guardia di Finanza (Giovanni Traversa e Nicola Avallone). L’insediamento è stato improvviso, senz’alcuna comunicazione preventiva nei giorni precedenti. E comunque non ha turbato il sindaco Michele Schiano di Visconti (Fi), da otto anni alla guida del Comune: «Non ho nulla da temere – dice il primo cittadino -. Sono sicuro che si accerterà la totale onestà con cui opera l’amministrazione».



La commissione di accesso, insediatasi con un decreto del prefetto Renato Profili, è alla ricerca di una correlazione tra l’attività della camorra e la vita amministrativa: un legame che prescinde dalla regolarità degli atti, ma che presuppone una connivenza organica tra l’apparato amministrativo e la criminalità organizzata. Per ora l’amministrazione e il Consiglio comunale restano in carica, nel pieno delle loro funzioni, e parallelamente la commissione indagherà sugli atti. Entro novanta giorni dalla data d’insediamento il pool di investigatori presenterà una relazione al prefetto, con un parere sull’eventuale scioglimento. A quella data il prefetto avrà tre possibilità. La prima è quella dello scioglimento anticipato del Consiglio comunale (con l’inevitabile commissariamento di almeno due anni). La seconda consiste nel mantenimento in vita del Consiglio, ma con l’imposizione di provvedimenti specifici (la rimozione di assessori o funzionari, l’annullamento di atti). La terza, che equivale ad una sostanziale assoluzione, non prevede alcun provvedimento.



Una commissione si insediò a Qualiano già nel 1997, nell’ultimo anno dell’amministrazione Galdiero, durante la quale l’attuale sindaco era presidente del Consiglio comunale. Alla fine delle indagini, il prefetto decise di non procedere allo scioglimento: alle porte c’erano le elezioni e si decise di andare al voto, nella speranza di un ricambio della classe dirigente. E anche questa volta la commissione si insedia ad un anno dalle amministrative, con il mandato Schiano (il secondo) che termina la prossima primavera. «Saluto con piacere l’invio della commissione – afferma il sindaco, già alla guida del Comune nel bienno ‘91-‘92 e poi ininterrottamente dal ’97 – così sgomberiamo il campo dalle dicerie. La nostra è un’amministrazione pulita, e siamo certi che i commissari dimostreranno la correttezza con la quale operiamo».



La maggioranza di centrodestra, pur lacerata da profonde divisioni, fa quadrato attorno al primo cittadino. «Siamo sereni – confermano Stefano Castellano (Fi) e Santolo Licciardiello (An) -. Quando si opera con trasparenza, non c’è nulla di cui preoccuparsi. E Qualiano è guidata da amministratori sani». Fuori dal coro la posizione dell’Udc. «Qualunque sia l’esito delle indagini, l’immagine della città ne esce irrimediabilmente compromessa», dice Stefano D’Angelo, capogruppo del partito. Dall’opposizione non restano a guardare. Biagio Napolano, segretario della Margherita, auspica «che si faccia chiarezza nel più breve tempo possibile su tutto ciò che riguarda l’amministrazione comunale, di cui siamo stati leali avversari ed oppositori». Raffaele Del Giudice, Ds, parla di un «paese moralmente ed economicamente in ginocchio a causa del centrodestra» e auspica «che i commissari possano far luce sulle troppe ombre che avvolgono la vita amministrativa».

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