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HomeAttualità e SocietàCAMORRA: CUTOLO; LA 'CARRIERA' DEL BOSS DELLA NCO

CAMORRA: CUTOLO; LA ‘CARRIERA’ DEL BOSS DELLA NCO

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NAPOLI. Su di lui pendono tre ergastoli, ed

un’altra condanna a vita non ancora definitiva, e una storia

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processuale di cui è quasi impossibile, tra processi, appelli e

ricorsi, tenere il conto. Raffaele Cutolo è pronto a chiedere

la grazia a Ciampi, dopo 12 anni di ermetico isolamento, dopo

essere stato interrogato da magistrati di tutt’Italia sugli

‘affaire’ più scottanti: dal caso Cirillo a Moro, dall’Italicus

a Calvi, a Tortora.

Mentre la moglie, Immacolata Iacone, si dice decisa a dare il

via alla procedura di grazia, il legale ‘storico’ di Cutolo,

Paolo Trofino, lascia intendere che i passaggi formali non sono

stati ancora definiti.

Già nel 1994 l’ex numero uno della Nco fu protagonista di

una “provocazione”: voleva la grazia ma “mediante eutanasia,

ovvero fucilazione al petto”. E prima ancora, nel 1983, con il

vescovo Raffaele Nogaro, Cutolo chiese “perdono a Dio ma non

agli uomini”.

La storia del boss comincia con il primo arresto, nel 1963,

per una questione di donne nel suo paese natale di Ottaviano

(Napoli). Presto diviene capo della potente Nco in lotta con i

clan della Nuova Famiglia. Cutolo è evaso una volta dal

manicomio di Aversa e avrebbe continuato ad esercitare il suo

predominio anche dalla galera fin quando non è stato rinchiuso

all’Asinara. E’ finito al carcere duro, regime previsto dal 41

bis. La sua carriera criminale si intreccia a vicende oscure: a

cominciare dal caso Cirillo, con la conferma degli incontri con

i servizi segreti per la liberazione dell’assessore Dc rapito

dalle Br.

E’ datata 30 marzo 1985 la prima corposa sentenza contro di

lui e altri 157 imputati, tutti accusati di appartenere alla

Nuova Camorra Organizzata: in cinque volumi per circa 800

pagine, si delinea la figura di Cutolo e la struttura

dell’organizzazione camorristica. Nel settembre dello stesso

anno il nome di Cutolo torna alla ribalta nel processo contro il

presentatore televisivo Enzo Tortora per le accuse dei pentiti

che poi si rivelarono false.

Nel 1991, si torna a parlare di Cutolo: sotto i riflettori il

castello di Ottaviano confiscato al “boss” nell’87. Lo storico

complesso, costruito nel XVI secolo (ha 56 stanze ed è

circondato da un parco di 13.000 metri quadrati) fu sequestrato

dal Tribunale Antimafia nel febbraio dell’81: la confisca del

castello, è divenuta definitiva nel giugno del 1987 quando il

boss fu condannato per associazione camorristica. (ANSA).

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