«AGRICOLTURA IN CRISI, UN TAVOLO PERMANENTE PER IL RILANCIO»
Le proposte di Cozzolino. Giugliano: 10 centesimi per un chilo di pesche

GIUGLIANO. L’istituzione di un tavolo di concertazione permanente per l’agricoltura campana, oltre ad una serie di iniziative per affrontare le crisi di mercato che interessano il commercio ortofrutticolo della Regione. Sono le proposte avanzate dall’assessore regionale all’Agricoltura e alle Attività produttive, Andrea Cozzolino, agli operatori del settore nel corso dell’incontro tenuto ieri, negli uffici dell’assessorato all’Isola A6 del Centro Direzionale di Napoli, con i dirigenti regionali di Coldiretti, Confederazione Italiana Agricoltori e Unione Agricoltori della Campania. “Nei prossimi giorni – ha detto l’assessore Cozzolino – attiveremo le strutture dell’amministrazione per tenere sotto stretta osservazione l’andamento produttivo ed economico dell’intero settore, un monitoraggio puntuale e tempestivo necessario per le dichiarazioni di crisi di mercato”. E per favorire i consumi di frutta- ha annunciato l’assessore – verrà presto avviata una campagna promozionale nelle principali piazze e nei principali mercati della regione, con particolare attenzione alle necessità alimentari di bambini e anziani. L’assessore Cozzolino ha inoltre proposto “l’istituzione di un tavolo di concertazione permanente con le organizzazioni agricole, per elaborare e approfondire politiche e azioni di governo necessarie per favorire il rilancio della competitività di tutto il settore agroalimentare”. La crisi dell’ortofrutta ha investito quest’anno – più che nei periodi scorsi – l’intera area giuglianese e il basso casertano. Tutti gli iscritti alle associazioni, piccole o grandi, dalla Coldiretti alla Cia, dalla Confagricoltori all’Associazione agrisviluppo Campano-Giugliano sono in agitazione. Situazione gravissima per il mercato delle pesche. La merce che dovrebbe essere venduta ai mercati del circondario non trova compratori che paghino un prezzo equo che poi ripaghi i costi di produzione: si parte da 10 centesimi e non si arriva all’euro, tanto è povero il mercato.