QUALIANO. Furti di attrezzature e mezzi agricoli, racket, estorsioni, “pizzo”, danneggiamento alle colture, aggressioni, usura, abigeato, macellazioni clandestine, truffe nei confronti dell’Unione Europea, caporalato. L’agricoltura è sempre più soggetta alle “pressioni” della criminalità organizzata. E le campagne del nostro Paese stanno perdendo, ormai, quell’aura di tranquillità, di sicurezza che le ha accompagnate finora. Non a caso, del resto, il Procuratore nazionale antimafia, Piero Luigi Vigna ha deciso di istituire presso la Direzione nazionale antimafia la sezione “Criminalità organizzata nel settore agricolo”. Nel comprensorio giuglianese-flegreo – che si estende tra Qualiano, Marano, Villaricca, Calvizzano, Melito, Mugnano e Quarto – si moltiplicano estorsioni, e furti, di prodotti, attrezzature e di mezzi agricoli. In questa zona operano clan fortemente organizzati, in grado di conoscere la situazione economica e produttiva delle vittime scelte, il valore di un mezzo acquistato, le modalità con cui l’agricoltore ha scelto di pagarlo. E la maggior parte dei produttori accetta le estorsioni per non perdere il mezzo agricolo e subire così una lunga inattività.
FURTI ED ESTORSIONI, CAMPAGNE OSTAGGIO DELLA CRIMINALITA’
Speciale agricoltura. Le mani della camorra sul settore. Allarme Giuglianese
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