GIUGLIANO. Spiagge negate ai disabili. Ai dati negativi sulla balneabilità si somma inevitabilmente e ancora la vecchia storia di varchi chiusi, che penalizza non solo i residenti ma soprattutto coloro costretti a muoversi su di una sedia a rotelle. Le uniche spiagge libere a Varcaturo e nel centro abitato di Licola, anche se recentemente ripulite dal Comune, restano comunque irraggiungibili da chi non può muoversi agevolmente: pochi metri, poi le carrozzine si arenano e addio mare. E hanno scontato sulla propria pelle la mancanza di passerelle fino al bagnasciuga persino gli atleti della nazionale disabili. «Dopo aver trascorso tanti giorni alla piscina Scandone di Napoli – dice delusa la romana Annamaria Ferretti, 35 anni e due medaglie d’oro – non vedevamo l’ora di andare al mare. Ma una volta giunti sul litorale di Giugliano, abbiamo dovuto rinunciare ad arrivare a riva. Ci abbiamo provato sulla spiagge libere e sui lidi. Niente da fare, purtroppo». Insomma anche i disabili di passaggio stringono le spalle e segnano Licola e Varcaturo nel libro nero dell’ospitalità. Chi vive questi disagi tutti i giorni, invece, si fa ancora prendere dall’indignazione. Così è scattata la protesta di «Associazioni in rete» che nello sportello dislocato nel complesso Sepe, presieduto da Vincenzo Sannino e che mette insieme Cittadinanza attiva e il Tribunale del malato ha raccolto denunce e lamentele programmando iniziative di protesta. «Nonostante esistano leggi che regolamentano l’eliminazione delle barriere sia negli edifici che sul territorio, ancora oggi dobbiamo sollecitare gli amministratori a farle rispettare – denuncia Ugo Birk, attivista dell’associazione, da 25 anni sulla sedia a rotelle – è davvero molto triste dover constatare che coloro che non vivono direttamente questo problema, non capiscono la grossa difficoltà che crea una barriera per le persone in difficoltà: disabili, anziani, ma anche mamme che guidano le carrozzine o persone provvisoriamente impedite». In una lettera si chiede dunque al sindaco Francesco Taglialatela e alla Regione «di intervenire al più presto con un piano regionale spiagge, obbligatorio, ma non ancora approvato, che tuteli anche i disabili». «Sul litorale i problemi sono tantissimi e la rimozione delle barriere architettoniche sulla spiaggia è già all’attenzione dell’amministrazione comunale – replica il primo cittadino – e abbiamo già provveduto a rendere confortevoli le spiagge libere con l’installazione di docce e servizi igienici». A Giugliano, poi, insensibilità e illegalità sembrano andare braccetto e non a caso gli ambientalisti parlano da anni di «lungomuro» invece di lungomare: «La speculazione impedisce persino la vista del mare dalla strada e le uniche due spiagge libere sono praticamente un corridoio di sabbia». Senza contare che le scorribande di cavalli sul bagnasciuga hanno costretto i proprietari dei lidi a installare pali di legno fino al mare. Un intervento che, però, impedisce anche il passaggio delle carrozzine.
TONIA LIMATOLA – IL MATTINO 20 LUGLIO 2005
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