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DAL MACELLUM ALLA SOLFATARA: CAMPI FLEGREI DA VISITARE
Pozzuoli e dintorni, seconda puntata con la Terra del mito e della storia

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INTERNAPOLI.
La settimana scorsa abbiamo introdotto il mito e la storia di Pozzuoli, vogliamo continuare portandovi a spasso tra le tante attrazione del famoso comune flegreo. Partiamo dagli Astroni. Il nome deriva dalla parola sturnis data l’abbondanza di uccelli oppure dal termine strioni, cioè stregoni ed è un bellissimo ed intatto cratere con una rigogliosa vegetazione ricca di lecci, castagni, querce, olmi e pioppi.


SOLFATARA. Risale a 4000 anni fa ed è l’unico cratere ancora attivo dei campi flegrei (770 m, 580 m). L’attività si limita ad impressionanti manifestazioni fumaioliche. L’ultima eruzione, storicamente non accertata, risale al 1198.


ANFITEATRO NERONIANO-FRAVIO. L’opera fu iniziata da Nerone ma a completarla fu Vespasiano (69-79 d.C.). La struttura misura 149×116 m mentre l’arena misura 75×42 m, poteva contenere circa 20000 spettatori. I sotterranei dell’anfiteatro sono ben conservati ed è stato possibile osservare il funzionamento delle gabbie di solevamento dele belve. Nel 305, sotto la persecuzione di Diocleziano, furono esposti nell’arena sette martiri cristiani: Gennaro, Festo e Desiderio di Benevento, il misenate Sosso e i puteolani Procolo, Eutiche e Acuzio, decapitati nei pressi della solfatara.


TEMPIO DI SERAPIDE, MACELLUM. Nel 1750, durante lo scavo dell’opera fu rinvenuta una statua del dio egiziano Serapis e, pertanto, fu ritenuto un “tempio”. In realtà non è altro che il Macellum cioè il Mercato annesso all’area portuale (I-II sec. d.C.). Le tre colonne in marmo cipolino presentano evidenti tracce di fori praticati dai litodomi che testimoniano l’elterno movimento bradisismico della zona. Le tabernae si sviluppano intorno ad un ampio porticato, al cui centro si eleva tholos, chiuso da una esedra preceduta da quattro colossali colonne, delle quali tre sono ancora in piedi. A testimonianza di una incomparabile ricchezza architettonica ci sono vaste tracce di un pavimento marmoreo e il rivestimento dei servizi igienici.


RIONE TERRA. Primo insediamento urbano, acropoli, rocca, castrum e centro religioso, il rione terra conserva vistose tracce dell’impianto del 194 a.C. Per effetto del bradisismo è stato evacuato il 2 Marzo del 1970, e da qualche anno, dopo un lungo periodo di abbandono e di espoliazione, sono stati attivati i lavori di ristrutturazione. Attualmente sono visibili i resti dell’antica città sotterranea.
L’itinerario inizia da un androne di largo Sedile di Porta, e dopo una deviazione per la visita ai locali sotterranei (horrea) di palazzo Migliaresi, si sviluppa lungo un ampio decumano ritenuto il maximus, fianchegiato da tabernae che si interseca con uno stretto cardine. All’incrocio si apre l’igresso ale terme pubbliche che, mediante una rapida scala, conducevano al piano superione. Nel tratto iniziale del decumano, è evidente l’opera di pedonalizzazione realizzatta nel periodo neroniano, con la creazione di un porticato sul lato sinistro. Ci sono anche numerose cisterne per la raccolta del’acqua piovana, indispensabile per la vita dela cittadella, alcune di queste furono destinate a fosse comuni. L’impianto fognario è perfettamente conservato come la stratificazione urbanistica, inoltre sono presenti il pistrinum che era la bottega del fornaio, con le macine ancora intatte, il lupanare, forse una struttura simile ai bordelli di una volta. Si scende poi, nel larario ipogeo, riccamente decorato (dodici divinità e fatiche di Ercole) e si risale poi sul decumano di via Duomo.
Ci sono numerose opere rinvenute nel rione terra che sono esposte nel museo archeologico del castello di Baia, tra le quali la bellisima testa fidiaca di Atena Lemnia.


TEMPIO DI AUGUSTO. Riportato alla luce dopo l’incendio della cattedrale del Rione Terra la notte tra il 16 ed il 17 Maggio 1964, il tempio è il capitoliunm della città repubblicana. Per volere di Lucio Carpurnio, ricco mercante puteolano fu rifatto dall’architetto Cocceio Aucto in età augustea in belle forme corinzie e fu adattato a chiesa cristiana tra il V e VI secolo e barocchizzato intorno al 1640.


TEMPIO DI NETTUNO. Risale al’epoca di Adriano nel II sec. d.C. ed è uno dei più imponenti stabilimenti termali dell’antica Puteoli.


LAGO D’AVERNO. Evocato masicciamente da Omero e da Virgilio con il culto dell’oltretomba perché fu ritenuto l’ingreso dell’Ade. E’ un lago di origine vulcanica, con profondità massima di 34 m. Nel 37 a.C. su ideazione di Marco Vipsanio Agrippa, fu collegato al mare mediante il LAGO LUCRINO, con un ampio canale per realizzare un colossare arsenale. (Portus Julius).

LAGO D’AVERNO-TEMPIO D’APOLLO. Lungo la sponda orientale del lago d’Averno, si ammira la grandiosa sala termale, nota come “Tempio d’Apolo”, di età adrianea, coperta da una cupola con un diametro di poco inferiore a quello del Pantheon a Roma.

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MONTE NUOVO. E’ il monte più giovane d’Europa alto 140 m, si è formato la notte tra il 29 e il 30 Settembre 1538 in seguito a numerose eruzioni e teremoti. Seppellì il vilagio termale di Tripergole e causò lo spopolamento di Pozzuoli. Sulle sue pendici, nel 1996 è stata inaugurata una bellissima Oasi Naturalistica.

STRUTTURE SOMMERSE DEL PORTUS JULIUS. Nel 37 a.C., durante la guerra civile tra Ottaviano e Sesto Pompeo, lo stratega Marco Vipsiano Agrippa realizzo la grande struttura portuale Portus Julius, adibita ad arsenale della flotta di miseno, collegando con un canale navigabile il lago d’Averno, il lago Lucrino ed il mare. Per effetto del bradisismo discendente, buona parte del porto è sommersa, tra Baia e Pozzuoli si snodano imponenti tracce delle strutture portuali ed alcuni vici sub urbani.

ARCO FELICE. La grandiosa costruzione è un viadotto nonchè opera di protezione del taglio della collina del Monte Grillo, per permettere un agevole passaggio della Domitiana (95 d.C.), con un fòrnice alto 20 m e largo 6 m.

Tutto ciò è detto per rendere più significativo il viagio in luoghi che magari ogni giorno attraversiamo e che mai ci soffermiamo a renderci conto della loro importanza e ricchezza storica. Consiglio la visita degli scavi del Rione Terra, davvero mirabili. Il prossimo viaggio sarà alla volta di Cuma e della sua magnifica Sibilla.


Concudiamo con gli eventi.
L’Associazione Ente Teatro Miseno organizza nei mesi di Luglio-Agosto 2005 un ricco calendario di eventi, musica, balli e serate enogastronomiche, inoltre la : VII° EDIZIONE DELLA RASSEGNA DI TEATRO AMATORIALE INEDITO. Gli spettacoli inizieranno alle ore 21,00 in località via Lido Miliscola presso Parcheggio Girasole. Il costo del biglietto é di € 6,00. Per informazioni tel. 081 5234201, cell. 3391 102489. 19 agosto Compagnia Bandiera Gialla M & T in “Che favolosità quegli anni 60!!!” di Gennaro Ranieri. 21 agosto Serata Finale – Premiazioni PREMIO MISENO ALLO SPETTACOLO A RENATO CARPENTIERI PINO DE MAIO IN CONCERTO.

info:www.infocampiflegrei.it

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