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martedì, Maggio 14, 2024
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Camorra. Attirato in trappola ed ammazzato, baby-boss condannati

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Condanne in abbreviato a 14 anni di reclusione per Carmine Maresca, il killer del tenente dei carabinieri Marco Pittoni, ammazzato nel 2008 alle Poste di Pagani durante un tentativo di rapina.
Per questo delitto, Maresca sta già scontando in carcere una precedente condanna a 16 anni e 8 mesi. È di 12 anni, invece, la pena confermata in toto dai giudici per Sasà Paduano, figlio del ras ergastolano Ciro e latitante fino al mese di novembre del 2012. Paduano, così come Maresca ora detenuto, ma presso il carcere di massima sicurezza di Arghillà in provincia di Reggio Calabria, fu acciuffato ad Angri.

Al momento dell’arresto, fuggiva da 3 anni. Secondo gli investigatori, a soli 21 anni, Paduano era il baby-reggente del clan Gionta. L’ex primula rossa terminò la propria “escalation” criminale nascosto all’interno di un bunker in una zona solitaria, a ridosso della rotonda che apre sulla strada per il valico di Chiunzi.
Dopo l’ultima condanna per l’omicidio Merlino, figlia inoltre di un doppio processo di primo grado, ripartito da zero a causa di un mero vizio procedurale, i difensori di Maresca e Paduano hanno già preannunciato ricorso alla Cassazione.

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Ettore Merlino fu attirato in una trappola nel covo del clan Gionta. I boss lo indicarono ai sicari, quindi diedero l’ordine di massacrarlo una volta uscito dal portone. Una sentenza di morte emessa per un favore chiesto dal clan Birra agli alleati di via Bertone. Merlino venne convocato a Palazzo Fienga con la scusa di un affare di cocaina. Uscito dal fortino di camorra, per tornarsene in scooter a Torre del Greco, il pregiudicato fu colpito da una raffica di colpi in via Nazionale.

Il delitto fu organizzato dal clan Gionta sotto gli “occhi” delle telecamere. Telecamere piazzate dalla cosca all’interno del suo covo. Le prove della trappola sono tutte in quei filmati, sequestrati nel 2012 dai carabinieri. Invece di gettare l’hard disk con immagini criptate, il clan decise infatti di conservare la scena a futura memoria.
Sul ballatoio di Palazzo Fienga, Merlino è accolto con baci e strette di mano. Mentre viene portato in un appartamento, come si fa con un amico, due affiliati dei Birra di Ercolano vengono fatti uscire dalla casa di Gemma Donnarumma, moglie del boss Valentino Gionta.

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