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martedì, Maggio 7, 2024
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TRADIZIONE TRA MUSICA E POPOLO

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Una tradizione musicale che non ha origini forse perché è sempre esistita nei popoli, nella vita di tutti i giorni e nelle difficoltà lavorative. Persone costrette a vivere nei campi dove lavotavano e che per distrarsi cantavano la cosiddetta ‘fronna’, cantando senza musica dando melodia a frasi o a detti popolari, raccontando gli eventi o i disagi della giornata.
Queste stesse persone riunitesi in gruppi facevano seguire alla fronna la ben più nota ‘tammurriata’, unendo il coinvolgente ritmo della tammorra a strumenti meno noti come il putipù (una canna suonata con una spugna, con un tamburo di metallo alla base), le castagnette ( tipo le nacchere), il tamburriello (una piccola tammorra), i triccabballacche (tre mastelletti di legno di cui i due laterali urtavano il centrale), lo scetavaiasse (due bastoni di legno uno con dei sonagli che venivano sfregati tra loro), l’organetto, la ciaramella (il piccolo flauto dei zampognari), il piffero, ‘o sisco ecc.
Tutti erano coinvolti in balli dal profondo senso erotico con movimenti e intrecci che davano l’idea del corteggiamento e da canti allegorici con continui doppi sensi.
Altra tradizione popolare si lega a canti religiosi sulle sette sorelle. La storia narra che le sette sorelle erano sette madonne divenute sei perché una, la madonna di montevergine, decise di scappare sulla montagna perché si considerava la più brutta. Ogni madonna ha la sua tradizione musicale ed ogni tradizione ha delle caratterisiche molto diverse dalle altre, diversità ritmiche, diversità di canto e diversità nel ballo.
Il canto popolare è quindi una tradizione antica senza origini con profonde diversità interne e che fino agli anni settanta era ancora rintanata in gruppi, senza una vera contaminazione, ma in seguito al riadattamento della Gatta cenerentola di G.B.Basile, poeta giuglianese, ad opera di Roberto De Simone il canto popolare ebbe un’evoluzione esponenziale. Nella Gatta cenerentola sono stati introdotti canti e balli popolari e il dialetto e strato adattato ai nostri tempi moderni, infatti caratteristica della musica popolare è il dialetto dell’ottocento, a volte incomprensibile.
In tutto il sud iItalia si è avuto lo sviluppo di tale tradizione. In Puglia è molto sviluppata la ‘pizzica’ che prende origine della leggenda del morso della tarantola, ragno velenoso che dopo aver pizzicato costringeva il malcapitato a saltellare per guarire dal veleno. Oggi suonata con chitarra, tamburriello e castagnette. Vi è la tradizione calabrese, siciliana e umbra che organizzano mega incontri di varie tradizioni con balli di coppia a volte all’ultimo sangue. Dei veri spettacoli coinvolgenti che non hanno un confine tra pobblico e artisti.
In Campania è particolarmente sviluppata la tradizione dei paesi vesuviani contrapposta a quella giuglianese dove alcune famiglie storiche nel periodo di Pasqua organizzano dei carri, le cosiddette ‘paranze’, e cantando e ballando si muovo da Giugliano, attraversando Qualiano fino ad arrivare al Lago Patria dove si fermano e cominciano una giornata ricca di balli e di canti, per poi ritornare la sera. Gli strumenti più usati sono ‘o sisco, la tammorra e le castagnette. Quella giuglianese è una delle tradizioni più seguite dagli artisti internazionali.
Abbiamo incontrato un componente di uno dei gruppi locali che ci propone la musica e il canto popolare gli Arrevotapopolo, gruppo composto da due tammorre, un mandolino, due chitarre e un ballerino. La loro è una tradizione di intreccio musicale tra quella campana e quella pugliese, sono fraquenti i loro concerti sia in campania che in altre zone. Purtroppo il comune di Qualiano, forse perché non si sente parte di questa tradizione ha deciso fin’ora di non concedere loro spazi musicali, mentre Giugliano e altri paesi limitrofi offrono loro molte possibilità di esibizione.
Per gli appassionati di musica e di teatro è importante non mancare il 30/09/2000 alla villa comunale di Giugliano per il premio letterario con uno spettacolo gratuito: la vecchia scurtecata. Sara l’occasione per incontrarsi e per partecipare ad uno spettacolo dal contorno sempre piacevole e divertente.

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