MARANO. Una lettera aperta, come quelle che si affollano sulle pagine dei giornali, come quelle che avrebbe potuto scrivere Siani. «Caro Giancarlo…» è la traccia, l’invito, lo spunto offerto ai ragazzi delle scuole che oggi riceveranno una circolare firmata da Alberto Bottino, direttore dell’Ufficio scolastico regionale, e Corrado Gabriele, assessore regionale all’istruzione. Nel testo le poche e significative indicazioni per dare il via a una raccolta di composizioni, sotto forma epistolare, che saranno poi affidate al Centro di documentazione anti-camorra, in vista di una successiva pubblicazione. Scrivere a Giancarlo, per ragionare di legalità – recita la circolare – di lotta alla camorra, per riflettere sulla professione giornalistica e sull’amore per la vita. L’invito delle istituzioni scolastiche giunge non a caso a pochi giorni dal ventennale dell’omicidio di Giancarlo Siani. Le proposte saranno raccolte entro il prossimo 18 ottobre, in formato cartaceo o digitale. «In questi anni – spiega Paolo Siani il fratello di Giancarlo – sono stati soprattutto i giovani a mantenere vivo il suo ricordo. Furono loro i primi a scendere in piazza subito dopo il delitto. E furono ancora loro i primi a inndividuarne nei loro slogan e nelle loro manifestazioni la matrice camorristica e a sceglierlo come simbolo della legalità. Per venti anni siamo andati avanti, anche nei momenti in cui la verità e la giustizia sembravano più lontani, contando sul loro appoggio». E anche ora che i killer e i mandanti dell’assassinio di Giancarlo hanno un nome e un volto il ricordo del cronista ucciso resta un monito e un incoraggiamento per tutti quelli che sono pronti a difendere legalità e giustizia. «Per i ragazzi – spiega Paolo – Giancarlo è un eroe positivo, perché era giovane e pronto a battersi, proprio come lo sono anche adesso molti di loro». E basta guardare il suo volto sorridente con il simbolo della pace (nella foto) disegnato su una guancia per capire che Giancarlo è ancora un amico per tanti ragazzi che oggi sognano un mondo migliore. Spiega Geppino Fiorenza, referente per la Campania dell’associazione «Libera – associazioni, nomi e numeri contro le mafie» e presidente onorario dell’associazione Siani. «In passato, laboratori, corsi, esperienze in qualche modo ricollegabili alla diffusione di una coscienza anti-camorra erano casi isolati, di cui si facevano carico singoli docenti. Ora rientrano in una prassi, fatta di giornali scolastici, spot, ricerche, lavori di ogni tipo. Allo stesso modo bisogna capire che, oltre al fondamentale impegno di forze dell’ordine e magistratura, anche la scuola deve recitare un ruolo decisivo nella lotta alle mafie». Il programma per il ventennale dell’uccisione di Giancarlo Siani si apre giovedì con un incontro dibattito nella sala del Consiglio circoscrizionale Avvocata-Montecalvario, a piazza Dante, in programma alle 11,30. In serata, alle 21, si alza il sipario sul lavoro teatrale «Ladridisogni Storie di camorra e infamità», scritto e diretto da Peppe Celentano e Vincenzo De Falco, presentato in anteprima al teatro Diana. Ma sono attesi per venerdì i momenti più intensi: la giornata si apre con le iniziative di Marano per poi avere un momento culminante nel pomeriggio, quando nella sala del Mattino intitolata a Siani verrà attribuito il premio a lui dedicato e la borsa di studio per il master in giornalismo. Alle 19.30, alle Rampe Siani, poco lontano dalla casa del giovane Giancarlo, si chiuderà il programma con la deposizione di un mazzo di fiori e, c’è da scommetterci, un lungo e commosso applauso.
GUIDO ARDONE – IL MATTINO 20 SETTEMBRE 2005
«CARO GIANCARLO, TI SCRIVIAMO. COSI’ RITORNI FRA NOI»
L’anniversario. Lettere aperte per il cronista ucciso dalla camorra
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