Giugliano. Le dimissioni del vicesindaco di Giugliano non aprono ancora la via alla successione. Al palazzo comunale e nella sede della Margherita si lavora per ricomporre la frattura e far rientrare l’assessore Michele Giametta, che l’altra mattina ha ufficializzato le proprie dimissioni denunciando «l’ingerenza dei partiti e le beghe interne che bloccano i progetti» varati subito dopo l’insediamento della giunta politica a dicembre 2004. Il sindaco Francesco Taglialatela, così come annunciato subito dopo aver appreso della decisione del proprio vice di abbandonare l’incarico, ha scritto una lettera in cui, nel rinnovargli stima e fiducia e lo invita a rivedere la propria posizione. «Mi aspetto che ritiri le dimissioni – dice Taglialatela – per continuare a lavorare tutti insieme e nella stessa direzione. Bisogna dare risposte concrete alla città». Non si espongono dalla Margherita, anche se trapela il tentativo di ricucire lo strappo. «Stiamo discutendo del rientro in giunta e non di successione», conferma Giovanni Battista Panico, consigliere e presidente del Consorzio di bacino. Nei corridoi del palazzo, però, si vocifera già il nome di un eventuale sostituto. I papabili sono in corsa all’interno del gruppo consiliare: il neo capogruppo Giuliano De Cicco e il suo collega Antonio Galluccio. Auspicano una risoluzione a breve di questo colpo di scena da Rifondazione. «Il problema è tutto interno alla Margherita – attacca Nello Pennacchio, segretario cittadino – Hanno occupato tanti posti di potere disponibili e la mancanza di un equilibrio politico interno si ripercuote giocoforza anche sull’amministrazione comunale». Dall’opposizione non aspettano altro che ritornare in aula consiliare. Prima delle dimissioni del vicesindaco avevano fatto una richiesta di consiglio per discutere di viabilità, elettrosmog, mercato ortofrutticolo e Nu. Ma in aula, il 14 ottobre, pretenderanno di fare chiarezza sul nuovo capitolo di crisi politica. «Quello che continuiamo a dire da tempo si sta verificando sotto gli occhi sgomenti della città – attacca Francesco Mallardo, consigliere Nuovo Psi – Questa maggioranza non cura che i propri interessi e la denuncia di Giametta evidenzia anche una nostra vecchia convinzione: le decisioni vengono prese altrove e non in giunta». Polemici anche da An, senza rappresentanti in Consiglio. «Le dimissioni del vicesindaco rappresentano l’ultima conferma in ordine di tempo dell’antico malessere nella giunta Taglialatela», dice Gianni Raffaele Riccio, neo-commissario del circolo territoriale. Intanto resta appesa la questione della giunta politica. Ad aprile la coalizione sembrava aver trovato convergenza su un patto per il rilancio, ma si fatica a trovare una quadratura sul percorso. Pesano i nuovi equilibri all’interno del Consiglio comunale. Delle otto forze della coalizione, sono fuori dall’esecutivo Italia dei valori, Udeur e Repubblicani, rispettivamente senza, con tre e due consiglieri.
TONIA LIMATOLA – IL MATTINO 29 SETTEMBRE 2005
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