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L’INVITO DELLA MAGGIORANZA: «GIAMPIERO, RIPENSACI»
Melito: ma da Rifondazione ad An è compatto il fronte del no

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MELITO. Esprimono solidarietà al sindaco, e lo “invitano seriamente a ripensarci”. Margherita, Udeur, Sdi e Italia dei valori fanno quadrato attorno al dimissionario Di Gennaro. E passano all’attacco. «Tutti i melitesi dovrebbero interrogarsi seriamente su quello che è accaduto nelle ultime settimane – afferma Venanzio Carpentieri, capogruppo della Margherita – Una violentissima campagna denigratoria orchestrata dall’opposizione di estrema sinistra ai danni dell’amministrazione e dei suoi esponenti ha finito per creare un intollerabile clima di veleni, sospetti e odio. Una campagna – continua – basata sulla subdola diffusione di notizie riguardanti provvedimenti giudiziari destinati agli amministratori. Ebbene, se ce ne fosse ancora bisogno, noi ribadiamo a gran voce che non abbiamo nulla da temere. Siamo stati eletti in maniera democratica, e abbiamo sempre agito nel rispetto delle leggi». Gli fa eco Aniello Ferraro, capogruppo dell’Udeur. «Il sindaco ha sopportato un peso enorme in questi anni – dice – ed è facile comprendere il suo stato d’animo dopo tante accuse ingiuste. Questa vicenda dovrebbe essere di insegnamento per chiunque faccia politica, a Melito in modo particolare. Nella nostra città il tema della legalità sembra essere diventato di proprietà esclusiva di alcuni nostri avversari, che pretendono di dare patenti di legittimità a destra e a manca, salvo finire col santificare solo se stessi e qualche fido compagno di viaggio». All’opposizione non stanno a guardare. «Ci accusano di essere dei delatori – dice Bernardino Tuccillo, capogruppo del Prc a Melito e consigliere provinciale – Ma per quanto ci riguarda, i pettegolezzi e le campagne orchestrate sui marciapiedi non ci hanno mai intrigato. Abbiamo sempre parlato con atti ufficiali: manifesti, documenti, interventi nelle sedi istituzionali. E al sindaco e ai suoi amici della maggioranza – dice ancora – riformuliamo le stesse domande di sempre. La camorra era presente, a Melito, durante le amministrative di due anni fa? E se sì, per chi ha preso parte? Risultano attività intimidatorie rivolte a dissuadere cittadini e potenziali candidati? A queste dimissioni burla – afferma Tuccillo – noi non crediamo. Piuttosto, si dimettano subito i consiglieri di maggioranza. Noi, dall’opposizione, siamo disposti a fare altrettanto. La nostra città ha bisogno di risollevarsi dal precipizio di degrado e barbarie in cui è caduta negli ultimi tempi». Ancora più duro il commento di Rosario Concordia, capogruppo di Alleanza nazionale. «È aberrante – dice – che un sindaco affermi di dimettersi per alcune chiacchiere di marciapiede. Di Gennaro, in realtà, ha gettato la spugna perché è a conoscenza di probabili provvedimenti della magistratura in relazione alle amministrative di due anni fa. Quelle elezioni, lo denunciamo ancora una volta, furono condizionate pesantemente dalla camorra. Chi non ricorda le aggressioni, le minacce di morte, i manifesti a lutto contro i candidati? Fa bene il sindaco ad andare via. Ma avrebbe dovuto farlo già due anni fa».

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