PUBBLICITÀ
HomePoliticaLA MAGGIORANZA OCCUPA IL CONSIGLIO: «SIAMO GENTE ONESTA»Melito, dopo le dimissioni del...

LA MAGGIORANZA OCCUPA IL CONSIGLIO: «SIAMO GENTE ONESTA»
Melito, dopo le dimissioni del sindaco Di Gennaro. Opposizione all’attacco

PUBBLICITÀ


MELITO. Non si placa la tensione a Melito dopo le dimissioni del sindaco Giampiero Di Gennaro. I consiglieri di maggioranza e gli assessori hanno occupato l’aula consiliare per chiedere al primo cittadino dimissionario di ripensarci. «Non possiamo prestare il fianco ad accuse infondate, rimanere vittime di una campagna denigratoria. Ora bisogna ripristinare un clima di serenità e andare avanti», dicono. «Basta insinuazioni, ora passeremo alle vie legali. Siamo stati eletti legittimamente», dice Agostino Pentoriero, Margherita. «A Melito la presenza della camorra è a orologeria, si innesca la bomba quando fa comodo per colpire gli avversari politici – dice il presidente del consiglio comunale, Piero D’Angelo – Eppure nel ’99 i partiti di questa maggioranza si apparentarono al ballottaggio con l’estrema sinistra che adesso ci accusa, come allora fece col centrodestra». Contro l’amministrazione guidata da Margherita, Udeur e Idv si schiera il parlamentare di Alleanza Nazionale Marcello Taglialatela. «Le dimissioni del sindaco di Melito sono il frutto del pesante ed ingombrante condizionamento della criminalità organizzata nella campagna elettorale del 2003 che aveva portato Di Gennaro a divenire primo cittadino del Comune a nord di Napoli così come da me più volte denunciato». Per Taglialatela «la presenza massiccia della camorra, che ha esercitato un ruolo attivo sia nella campagna elettorale delle comunali che nell’attività amministrativa del Comune di Melito, è stata segnalata già nel luglio del 2003 al ministero dell’Interno con due interrogazioni parlamentari. Le dimissioni di Di Gennaro sono la prova evidente di questa realtà. Più in generale, va segnalato – ha aggiunto – che la vicenda di Melito, così come quella dell’Asl Napoli 4 e di altri Comuni dell’hinterland napoletano, è la conferma che i partiti del centrosinistra, ed in particolare La Margherita, risultano sempre più collusi con le attività della malavita organizzata. De Mita farebbe bene a prendere atto di questa pericolosa situazione ed ad interrogarsi sui reali motivi di alcune clamorose affermazioni elettorali di esponenti del suo partito».

PUBBLICITÀ
PUBBLICITÀ