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GIUGLIANO, DALLA CRISI POLITICA ALLA CARTA BOLLATA
An attacca sugli incarichi, Rifondazione minaccia querele

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Giugliano. Dai manifesti alla carta bollata: continua la bagarre tra maggioranza e opposizione sulla crisi amministrativa. In attesa di ricucire lo strappo col vicesindaco dimissionario della Margherita oppure di trovare un accordo per sostituirlo in giunta, la crisi politica di Giugliano va avanti a suon di accuse, veleni e colpi di scena. Dopo l’ultima seduta infuocata di Consiglio comunale, ora la bagarre tra centrosinistra e centrodestra prende forma attraverso una serie di manifesti. Gli ultimi che tappezzano i muri della città danno voce alle accuse di Alleanza nazionale, senza rappresentanti in Consiglio comunale, alle quali è pronto a ribattere, utilizzando lo stesso mezzo, il circolo cittadino di Rifondazione comunista. Si tratta di uno strascico della battaglia che ha preso il via alcune settimane fa con un manifesto a firma di tutti partiti dell’opposizione intitolato: «Il Comune del malaffare». Udc, Forza Italia, Nuovo Psi e An accusavano alcuni consiglieri di centrosinistra di favorire dei loro parenti nell’assegnazione dei servizi comunali e di approfittare del proprio ruolo al Comune per barattare incarichi in Regione. La stessa accusa è stata ripresa, poi, solo da An che ha rincarato la dose facendo nomi e cognomi con altri due manifesti sullo stesso tenore. Adesso è la volta della controrisposta di Rifondazione comunista. «Manifesti offensivi più che per la gravità delle accuse, per la banalità delle stesse – scrivono dal circolo di Giugliano – A ribattere penseranno i legali a cui abbiamo dato mandato». Insomma, dai manifesti alla carta bollata. I reati sono quelli della calunnia e del danno d’immagine, per il quale si chiede anche un risarcimento danni. È amareggiato il segretario cittadino, Nello Pennacchio: «Più che ad un aspro confronto sulle politiche di sviluppo, il centrodestra sta portando avanti uno scontro tra opposte tifoserie, a colpi di manifesti degni del peggior tifo». Dall’altra il neo commissario del circolo territoriale di An, Giovanni Raffaele Riccio, non usa mezze parole e rincara la dose. Invita il sindaco Francesco Taglialatela a dimettersi e preannuncia anche una sorta di libro bianco sulle carenze della sua giunta. «Se ce la faremo sarà pronto per Natale. Sarà una strenna di fine d’anno per gli attuali inquilini del palazzo di corso Campano», dice. Insomma, uno scontro che è destinato a protrarsi nel tempo. Anche perché sono ancora troppe le questioni irrisolte. Dopo le dimissioni del vicesindaco Michele Giametta la settimana scorsa, amministrazione comunale e Margherita restano ancora in attesa che quest’ultimo accetti l’invito a ritirarle.



TONIA LIMATOLA – IL MATTINO 11 OTTOBRE 2005

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