QUALIANO. Assise nel caos, in aula arrivano i carabinieri. Succede a Qualiano, nel corso di un’infuocata seduta di Consiglio comunale. La lite verbale è scoppiata tra gli esponenti di maggioranza ed opposizione, poi ha coinvolto diversi cittadini che stavano assistendo ai lavori. Per alcuni minuti si è addirittura sfiorata la rissa. E quando gli insulti sono diventati troppi, è partita la segnalazione al 112. In aula consiliare sono arrivati quattro militari della locale stazione, con il maresciallo Carlo Barresi e il vice Salvatore Salvati. Assieme agli agenti della polizia municipale, i carabinieri hanno provato a sedare gli animi, poi la seduta è stata sospesa. Un quarto d’ora, il tempo di tranquillizzare la situazione, e i lavori sono ricominciati con la discussione dei debiti fuori bilancio e la nomina degli assessori. Nuovi momenti di tensione si sono registrati qualche ora più tardi, quando il Consiglio era ormai alla fine. Per il sindaco Michele Schiano di Visconti, già vice coordinatore provinciale di Fi, si è trattato di «episodi isolati ma disdicevoli». Ed ha invitato tutti «i consiglieri e i rappresentanti politici ad abbassare i toni del confronto».
Eppure il clima resta teso in questo Comune di 25mila abitanti su cui incombe lo spettro dello scioglimento per camorra. Martedì scorso è infatti scaduto il mandato trimestrale della commissione d’accesso inviata dalla prefettura per accertare eventuali ingerenze della malavita nell’operato dell’amministrazione. Il pool di 007, insediatosi il 12 luglio scorso, ha chiesto una proroga di altri due mesi, ma non è certo che venga accordata (anche in vista delle prossime elezioni amministrative). Non è escluso, quindi, che la commissione concluda a breve i suoi lavori. Da quel momento avrà trenta giorni di tempo per elaborare il suo dossier ed inviarlo al prefetto, il quale deciderà poi se girarlo o meno al ministro degli Interni con la richiesta dello scioglimento anticipato del Consiglio. Della commissione fanno parte il coordinatore Gioacchino Ferrer, il capitano Gaetano de Biase (alla guida della compagnia dei carabinieri di Giugliano), il vicequestore Pasquale De Lorenzo (dirigente del commissariato di polizia di Pozzuoli), oltre a due marescialli della Dia e del Gico- Guardia di Finanza (Giovanni Traversa e Nicola Avallone). Nel mirino degli osservatori tutti gli atti prodotti a partire dal 2001, l’anno di insediamento della seconda amministrazione Schiano, con specifico riferimento al settore degli appalti pubblici, edilizia privata, e permessi commerciali.
Il sindaco, da parte sua, si dice «sereno». «La nostra è un’amministrazione pulita, e siamo certi che i commissari dimostreranno la correttezza con la quale operiamo – afferma Schiano – Da parte nostra non c’è nulla da temere: abbiamo la coscienza pulita». Per Luigi Mancino, capogruppo della Margherita, «spetta ai tecnici inviati dalla prefettura stabilire se le forze politiche che governano la città siano colluse con la malavita. Tuttavia il giudizio politico sull’operato dell’amministrazione è di totale condanna. E il fallimento riguarda ogni settore della vita pubblica».
14 ottobre 2005


