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COMUNI SCIOLTI, IL SINDACO DI MARANO: «UN COLPO DI STATO»
Clan e politica, la prudenza di Bassolino: aspettare le motivazioni

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MARANO. Una vicenda destinata ad alimentare polemiche su polemiche. Lo scioglimento per camorra di cinque consigli comunali e un’Asl sta infiammando il dibattito politico di questi giorni. Sul caso interviene anche Mauro Bertini, sindaco di Marano, Comune sciolto a luglio e poi reintegrato dal Tar tre mesi dopo. «Niente a che vedere con la camorra – afferma il primo cittadino – Questo sferrato adesso, è un vero e proprio attacco alla democrazia. Un attacco orchestrato da parte di chi ha la gestione del potere. E anche il prefetto ha la sua colpa». Per Bertini «siamo di fronte alle propaggini di quello che non esito a definire un colpo di Stato: l’occupazione di prepotenza di tutti gli spazi di vita democratica. Si punta a destabilizzare il quadro politico generale a favore del centrodestra. Siamo in balìa di una maggioranza bulgara che attacca senza ritegno, a testa bassa, il proprio nemico». Secondo il sindaco di Marano – che l’anno prossimo termina il suo secondo mandato dopo 12 anni di amministrazione – «bisognerebbe avere il coraggio di mettere in campo azioni forti, di resistenza. Non c’è nemmeno lo spazio per ricorrere al Tar: la prossima campagna elettorale si svolgerà mentre il centrosinistra starà ancora lavorando per difendersi. E questa volta il caso è ben più grave: non più un Comune alla volta, ma vanno avanti come panzer. Questa legge viene utilizzata in maniera strumentale per portare allo sfacelo il tessuto democratico». Sulla vicenda, dopo le proteste dei sindaci dei Comuni commissariati, è intervenuto anche presidente della Regione Campania Antonio Bassolino. «Per i Comuni – ha detto a margine di un convegno su sviluppo e occupazione – bisogna vedere innanzitutto i provvedimenti, poi spetterà alle forze locali in primo luogo esprimersi. Tuttavia trovo singolare che l’annuncio sia stato dato non dal ministro dell’Interno, ma da un altro ministro (il responsabile delle Comunicazioni Landolfi, ndr), mi sembra una cosa curiosa». «Qualche sindaco interessato dal provvedimento chiede perché non viene difeso (il riferimento è al coordinatore provinciale dell’Anci e sindaco di Casoria, Giosué De Rosa, ndr). Comprendo, ma quando vi sono più comuni coinvolti, bisogna leggere un attimo le carte anche perché non è che la camorra non vi sia, in Campania e nel Mezzogiorno. Penso che bisogna muoversi sempre con intelligenza e capacità di distinzione, nel senso che vi sono a volte comuni che devono essere sciolti e in questo senso sono state fatte scelte giuste, mentre a volte si commettono errori: lo abbiamo visto in provincia di Napoli, a Marano e a Portici, di sindaci che erano stati destituiti e che hanno avuto ragione dinanzi al Tar e al Consiglio di Stato. Furono quelli – ricorda Bassolino – provvedimenti discutibili e franosi la cui infondatezza fu chiara già ad una prima lettura delle carte. Perciò aspettiamo di leggere le carte, lette le carte si vedrà».

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