MELITO. La crisi politica approda in Consiglio comunale e scoppia la bagarre con l’opposizione. È stato serrato il confronto sulle dimissioni del sindaco Gianpiero Di Gennaro, ritirate la settimana scorsa, con l’inevitabile strascico polemico, dopo settimane di veleni. Nei giorni scorsi Margherita, Sdi, Udeur e Italia dei valori hanno sostenuto il primo cittadino, convincendolo a non mollare il governo cittadino. Così l’assenza di quattro consiglieri all’appello della seduta monotematica dell’altra sera ha fatto scattare l’attacco della CdL. «Siamo esterrefatti – dice Gennaro Tricolore, di Fi – manca compattezza nella maggioranza. Ma ancor più grave è il fatto che il sindaco si è presentato in Consiglio facendo l’elenco delle cose che si dovranno fare, senza chiarire i veri motivi delle sue dimissioni e, meno ancora, come mai le ha ritirate». Non sono meno feroci da An firmatari del manifesto: «Sindaco Pinocchio». «Vogliamo conoscere le vere ragioni», rincara il capogruppo Gennaro Cecere. «Quest’opposizione non ha niente da dire – ribatte il capogruppo della Margherita, Venanzio Carpentieri – e si attacca ad ogni pretesto per fare polemica». Il sindaco Di Gennaro precisa: «Sono ritornato grazie alla solidarietà della mia maggioranza». Primissimo passo del nuovo corso è la concretizzazione dell’adesione alla fondazione antiusura di padre Rastrelli.
TONIA LIMATOLA – IL MATTINO 27 OTTOBRE 2005
PUBBLICITÀ
PUBBLICITÀ


