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GIUGLIANO, GLI STUDENTI NELL’EX VILLA DELLA CAMORRA
La carovana antimafia nell’immobile che apparteneva al boss Rea

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GIUGLIANO. Una volta appartenevano a Rea, boss della camorra, adesso gli edifici sulla circumvallazione esterna sono indicati da un’insegna del Consorzio Sole, che mette insieme Prefettura, Regione, Provincia e il Comune di Giugliano. Il cambio di nome e il riutilizzo sociale dei beni confiscati ai clan è stato celebrato dall’arrivo della carovana contro le mafie «Libera». Ieri mattina gli studenti di Giugliano hanno incontrato l’associazione, le istituzioni e le forze dell’ordine nell’ex villa bunker, dove tra qualche tempo potranno seguire dei corsi universitari, studiare in aule multimediali e gareggiare nella piscina all’aperto. Mentre entro l’anno, il condominio accanto ospiterà il nuovo comando della guardia di finanza. Insomma, un polo della cultura e della legalità al posto degli edifici dei clan. «Fino a qualche tempo fa sembrava impossibile sottrarre i beni alla camorra – dice Dino Di Palma, presidente della Provincia – Adesso, invece, e questo è il senso della giornata di oggi, possiamo contare sul coraggio di tanti che denunciano». Grazie al Consorzio Sole partiranno le lezioni per 500 studenti del corso di laurea in Scienze Motorie dell’Università Parthenope nell’ex concessionaria di automobili appartenuta ai Rea, mentre tutti gli altri immobili saranno convertiti in palestre, biblioteca, mensa e alloggi. «Siamo pronti ad approvare il progetto esecutivo per la prima tranche d’interventi – annuncia il sindaco Francesco Taglialatela – perché Giugliano abbia al più presto la prima cittadella universitaria della provincia». A disposizione c’è un fondo di 5 milioni di euro del Pon Sicurezza. Il coro «un mondo migliore è possibile», intonato dagli studenti con don Tonino Palmese, precede l’intervento di don Luigi Ciotti. «La G di Giugliano, come giustizia, giovani e gioco – ha detto il presidente nazionale di Libera nel fare lo spelling del nome della città – C’è bisogno di giustizia per sconfiggere crimine e violenza, ma anche di risposte sociali all’emergenza lavoro, e di politiche sociali più attente». Ciotti si è soffermato a lungo sulla I di informazione e sulla U di utilità sociale per contestare la modifica alla legge sulla confisca, battaglia sostenuta anche da Legambiente. «Per trasformare questi edifici in case d’accoglienza e amore, come dice il vangelo – ha detto – nel ’96 Libera ha raccolto un milione di firme, ma oggi il parlamento tenta di riportare nella precarietà una conquista sociale consolidata». Ma conclude ottimista: «Enne come ”no” alle mafie e alla violenza. Ce la facciamo insieme, non vincerà la camorra». Presentato il gioco di società «Sportilandia»: «Serve – dice il giornalista Valerio Piccioni – a trasmettere ai ragazzi l’idea della ricchezza del confronto culturale e il rispetto delle regole». Ai giovani hanno parlato anche le forze dell’ordine e Vincenzo Sequino, padre di uno dei due ragazzi uccisi per errore a Pianura.



TONIA LIMATOLA – IL MATTINO 25 NOVEMBRE 2005

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