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VOTO INQUINATO: L’UDEUR SI RIBELLA AL PARTITO
Melito, dopo la fiducia in Consiglio al primo cittadino

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MELITO. La direzionale nazionale dell’Udeur li aveva invitati a «strappare le tessere», loro che «si erano rifiutati di rassegnare le dimissioni nonostante un’inchiesta giudiziaria che getta ombre pesantissime sulla legittimità dell’amministrazione». Un invito che oggi i consiglieri locali del Campanile rispediscono al mittente. In una nota sottoscritta dal capogruppo Aniello Ferraro e dai consiglieri Giuseppe Barretta, Paolo Di Matteo e Stefano Chianese si spiega di «non condividere le parole di Ornella Barbato», l’osservatrice dell’Udeur spedita a Melito in occasione del Consiglio comunale che ha rinnovato la fiducia a Gianpiero Di Gennaro, il sindaco in forza alla Margherita coinvolto nell’ambito dell’inchiesta sul presunto inquinamento del voto 2003. La Barbato aveva parlato di «negazione della politica, un insulto alle più elementari regole democratiche». La replica alle sue parole non si è fatta attendere: «Riteniamo che essere coerenti con la fiducia pubblica manifestata nel sindaco Di Gennaro, allo stato attuale oggetto di una autentica campagna diffamatoria, dimostri autonomia e libertà di valutazione». Due requisiti, scrivono gli esponenti locali del Campanile, «che non possono mancare in un contesto democratico rispetto ad una supina accettazione di ordini di scuderia dettati dal mero opportunismo dei partiti provinciali». Niente dimissioni, dunque. «Ma non chiamatela ribellione», precisa Venanzio Carpentieri, capogruppo locale della Margherita. Nei giorni scorsi anche il partito di Rutelli aveva «invitato il sindaco Di Gennaro a rassegnare le dimissioni», in quanto erano venuti «a mancare i presupposti per mantenere in pedi l’esperienza amministrativa». «Abbiamo in debita considerazione le indicazioni che arrivano dai vertici provinciali – spiega Carpentieri – Ma di fronte alle loro richieste valuteremo in maniera autonoma e responsabile. Nessun consigliere della Margherita intende abbandonare il partito: siamo uomini di partito e puntiamo a rafforzarne il simbolo qui a Melito. Ma ci sembra doveroso ponderare adeguatamente le circostanze prima di assumere qualunque decisone. Il sindaco ha chiesto una pausa di riflessione: abbiamo deciso di accordargliela prima di valutare il da farsi».



UF IL MATTINO 30 NOVEMBRE 2005

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