Al Presidente del Consiglio Comunale
Ai Consiglieri Comunali
e. p.c. Al Segretario Generale
Prot. n. 22868
del 7/12/2005
Colleghi Consiglieri,
le vicende che, negli ultimi tre mesi, hanno investito l’Amministrazione da me presieduta si sono succedute ad un ritmo incalzante, tale da produrre continui mutamenti del quadro politico complessivo.
All’atto delle dimissioni da me presentate il 30 settembre u. s., ebbi ad evidenziare come il clima avvelenato instauratosi nella nostra cittadina stesse seriamente compromettendo ogni concreta possibilità di amministrare la cosa pubblica in modo efficace e conforme agli interessi e alle legittime aspettative dei melitesi.
Il desiderio esclusivo di andare incontro a tali ultime istanze, unito al sostegno ampio ricevuto nei venti giorni di “vacatio” dalla mia carica, mi avevano indotto a riprendere un cammino che ritenevo ingiustamente interrotto.
Mi ero persuaso della percorribilità concreta di un simile percorso.
Tuttavia, all’indomani dell’iscrizione del sottoscritto nel registro degli indagati per un’inchiesta relativa alle elezioni amministrative 2003, ho dovuto constatare che il quadro precedentemente ricomposto è stato nuovamente disarticolato. Un’iscrizione nel registro degli indagati è già diventata, per opera dei giustizialisti di professione, una condanna definitiva.
Non mi spaventa il procedimento giudiziario in sè, che, ne sono certo, mi offrirà l’occasione per dimostrare la mia personale, assoluta estraneità alle vicende oggetto di indagini. Al contrario, ciò che ha spezzato nuovamente il delicato equilibrio raggiunto è la nuova, violenta aggressione condotta contro quest’Amministrazione, con mezzi diversi, dai nostri accaniti oppositori.
Per una curiosa coincidenza (ma sarà poi tale?), destra e sinistra, nelle loro espressioni più estreme, stanno andando a braccetto, in queste ore, nel tentativo di demolire quanto il sottoscritto e la maggioranza che lo sostiene hanno costruito in questi due anni e mezzo.
Assistiamo quotidianamente, a Melito e in sedi istituzionali di livello superiore, ad attacchi frontali e a prese di posizione che di politico non hanno alcunché, ma che hanno il solo effetto di produrre scompiglio e diffondere odio a danno di quanti, in assoluta buona fede, tentano di impegnarsi in politica per cercare di risolvere i problemi di Melito.
Con rammarico devo, allo stato, constatare che non sussistono più le condizioni minime per poter amministrare in modo adeguato la nostra cittadina. Se s’intende a tutti i costi giocare al massacro, è mia intenzione impedirlo rimettendo oggi stesso il mandato di Sindaco.
Lo faccio, si badi bene, forte della recente esperienza, dichiarando, sin d’ora, la ferma irrevocabilità della mia decisione e l’altrettanto convinta determinazione di lottare ad oltranza in ogni sede. Mi sento moralmente obbligato a farlo per difendere e riscattare l’immagine non solo mia e di chi mi ha sostenuto, ma soprattutto per la dignità dei melitesi, che non meritano di essere strumentalizzati e di finire in prima pagina per l’opera di alcuni “oppositori a prescindere”.
Con serenità, dunque, rassegno le mie dimissioni, nutrendo il sicuro auspicio che i non pochi risultati positivi raggiunti dalla mia Amministrazione possano costruire sia dal punto di vista amministrativo che da quello politico, una solida base di partenza per ricostruire a Melito l’assetto politico – istituzionale che la nostra comunità merita.
Ringrazio quanti, con encomiabile spirito di sacrificio, mi sono stati accanto in questa esperienza, avendo creduto, a ragione, in un progetto politico al quale il futuro renderà certamente giustizia.
Gianpiero Di Gennaro

