Giugliano. Nel 1992 hanno investito trenta milioni delle vecchie lire per costruire una cappella nel cimitero di Giugliano, ovviamente sperando di poterla utilizzare quanto più lontano nel tempo possibile, ma non avrebbero mai immaginato che a distanza di tredici anni si sarebbero trovati ancora senza la licenza per poterla costruire. «Se avessimo investito in buoni fruttiferi adesso ci ritroveremmo con un gruzzoletto – dice Franca Pianese, 65 anni – invece ci troviamo in mano con un pugno di mosche e non sappiamo ancora dove seppellire i nostri cari». Per molte delle cento famiglie in attesa, infatti, restano bloccate anche le esumazioni dei loro cari. In pratica, sono proprietari di lotti di terreno ma non hanno la licenza per poter iniziare i lavori. Ma perché tanti ritardi? «Dopo aver pubblicato il bando l’anno scorso – dice il sindaco Francesco Taglialatela – stiamo per affidare l’incarico ad un progettista per la redazione del piano regolatore cimiteriale. Un provvedimento necessario per rilasciare le concessioni». Insomma, a questo punto i tempi sembrerebbero accorciarsi, ma non è detta l’ultima parola. La bagarre che si trascina nel governo di centrosinistra rischia di lasciare congelati più di un progetto. Così arriva l’appello per l’amministrazione. «Siamo disposti ad arrivare anche a Strasburgo, questa situazione si deve sbloccare al più presto» dice il gruppo di famiglie incappate in questa assurda vicenda. Già l’anno scorso scoppiò il caso sull’assegnazione dei loculi, sempre nella nuova area di via Verdi. A distanza di dieci anni dalla prenotazione dei cittadini, solo alla fine di settembre 2002 è stata consegnata la prima metà delle 2196 nicchie messe a concorso negli anni 1991 e 1992. Intanto l’obiettivo del Comune è quello di dotarsi di uno strumento per regolamentare la realizzazione in maniera omogenea delle cappelle all’interno del nuovo cimitero e individuare quelle da poter abbattere e rifare ex novo nella vecchia area. Si aspetta anche di vedere assegnata la gara di appalto per l’impianto di cremazione, il secondo previsto nella provincia, dopo quello al Conventino di Napoli. La struttura in muratura è già pronta, ora si deve realizzare il forno.
TONIA LIMATOLA – IL MATTINO 20 DICEMBRE 2005
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