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giovedì, Aprile 25, 2024
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Così il legittimo sospetto diventerà causa di remissione

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Una volta approvata dalla Camera, la nuova legge si applicherà anche ai processi in corso
Abbiamo accuratamente letto il testo del provvedimento approvato ieri al Senato sulla reintroduzione del “legittimo sospetto” come strumento delle parti di un processo (Avvocati e Pubblici Ministeri) di rimettere il “Giudice Naturale” e chiedere alla Corte di Cassazione di riformulare il processo presso un’altro tribunale.
Lasciando da parte i giudizi sui comportamenti di maggioranza e opposizione e del modo di condurre il voto del provvedimento nella sede istituzionale più prestigiosa dello stato: “Il Parlamento”, (essendo l’Italia una Repubblica Parlamentare), l’elemento che più risalta dall’intera vicenda è senz’altro la “fretta” che hanno avuto i parlamentari di maggioranza nell’approvazione del testo. Quest’ultimo elemento: la fretta, motivata dalla maggioranza come indispensabile per colmare un vuoto istituzionale, al punto di anticiparlo all’altro provvedimento, quello “Omnibus” che prevede investimenti su molti dei temi preoccupanti come la crisi idrica, le infrastrutture carenti, ecc… ecc… non convince nemmeno molti dei più moderati fra esponenti politici e non. Ancora meno convincente è senz’altro la convinzione della maggioranza che questo provvedimento non sarà “utile” a Berlusconi e Previti per insabbiare il processo che li vede imputati per “corruzione” e paradossalmente, il provvedimento approvato e fatto su misura di tutti i cittadini. Noi crediamo piuttosto che, come è gia avvenuto in passato, quando questa norma era presente e veniva applicata, l’utilizzo di quest’ultima sia se non riservata, ma concessa solo a chi può permettersi una folta schiera di avvocati di prim’ordine, come ricchi imprenditori, politici, ma soprattutto “mafiosi”.
Alcuni “teorici” del Polo, spiegano che questa norma non concede alle parti di “scegliere” un’altro giudice, ma semplicemente di chiedere alla corte di Cassazione di sceglierne un’altro. Quindi, secondo Schifani, Letta & co. non c’è nulla di “vergognoso” in tutto questo! Certamente…! Ma questo è solo un aspetto del provvedimento, perché, spiegano dall’opposizione, intanto che la Corte di Cassazione esamina la richiesta, il processo non può essere concluso con la sentenza, e nel caso venga accolta la richiesta, potrebbe scadere i termini (così accadde in passato per tutti i processi ricusati) a causa dei tempi che non vengono azzerati.
Vi proponiamo dunque una sintesi del provvedimento:
Con il via libera all’emendamento Carrara, il disegno di legge Cirami, approvato ieri dal Senato è formato da un solo articolo, ma molto più complesso rispetto ai tre che costituivano l’originaria proposta. Questa, infatti, modificava solo gli articoli 45 e 47 del codice di procedura penale, mentre il nuovo testo modifica dal 45 al 49 aggiugendo anche il 49 bis.
Legittimo sospetto – Viene inserito il legittimo sospetto tra i motivi per i quali si può chiedere la rimessione di un processo. “In ogni stato e grado del processo di merito – recita la nuova norma – quando la sicurezza o l’incolumità pubblica sono pregiudicate da situazioni locali tali da turbare lo svolgimento del processo e non altrimenti eliminabili, ovvero per legittimo sospetto, la Corte di Cassazione, su richiesta motivata del Procuratore generale presso la Corte di Appello e del pubblico ministero presso il giudice che procede o dell’imputato, rimette il processo ad altro giudice, designato a norma del’articolo 11.
L’adesione o l’opposzione di altre parti – Anche le altre parti del processo possono aderire alla richiesta di rimessione o opporvisi. Hanno 15 giorni di tempo per farlo dal momento in cui è stata notificata loro la richiesta di rimessione, notifica che deve avvenire entro 10 giorni dalla presentazione della domanda.
Sospensione del processo – Dopo la presentazione della richiesta di rimessione, il giudice può sospendere il processo fino a quando la Corte di Cassazione non si sia pronunciata. La stessa Suprema Corte può sospendere il processo. La sospensione interviene comunque prima dello svolgimento delle conclusioni e della discussione e prima che la richiesta sia stata accolta o bocciata non possono essere pronunciati il decreto che dispone il giudizio o la sentenza.
Atti urgenti e prescrizione – La sospensione del processo non impedisce il compimento degli atti urgenti e determina lo stop dei termini per la prescrizione secondo quanto previsto dall’articolo 159 del codice penale.
Custodia cautelare – Quando la richiesta di rimessione è proposta dall’imputato, fino al momento della decisione della Cassazione si sospendono i termini di custodia cautelare, in riferimento agli articoli 303 e 304 del codice di procedura penale.
La Cassazione decide in udienza pubblica – La Cassazione deciderà in udienza pubblica e nel contradditorio delle parti, mentre in base all’attuale disciplina la Suprema Corte decide in camera di consiglio.
Nuove domande di remissione – Possono essere presentate nuove domande di rimessione anche quando la prima sia stata accolta per chiederne la revoca o per la designazione di altro giudice o quando sia stata respinta purchè la nuova domanda si fondi su elementi nuovi. Se la richiesta di rimessione costituisce riproposizione di una precedente già respinta ed è fondata sui medesimi motivi il processo non si sospende.
L’intervento delle sezioni unite – Quando la richiesta di rimessione riguarda procedimenti relativi a particolari reati come l’associazione a delinquere di stampo mafioso o il sequestro di persona e comunque tutti quelli indicati dall’articolo 51 bis del codice di procedura penale, a giudicare dovranno essere le Sezioni unite della Cassazione.
Entrata in vigore e applicazione della legge – La nuova legge entra in vigore il giorno successivo alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale e si applica anche ai processi in corso in quel momento.

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