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sabato, Maggio 4, 2024
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FARMACI DA BANCO AL CENTRO COMMERCIALE: RISPARMIO O RISCHIO?

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Il provvedimento del governo Prodi, noto come “pacchetto Bersani” contenente vari provvedimenti sulla liberalizzazione di alcuni servizi in vari settori, veniva approvato con il decreto-legge n. 223 del 4 luglio 2006 e definitivamente convertito dalla Legge n. 248 del 4 agosto 2006.
Da quel momento, veniva consentita la libera vendita di farmaci – se non soggetti a prescrizione medica – nei supermercati e in tutti gli esercizi commerciali (esclusi gli alimentari). Unico vincolo posto dal provvedimento è la presenza di un laureato in farmacia.
Come spesso avviene in questi casi, agli inizi non era semplice immaginarne tutti i risvolti. Questo ha generato una notevole quantità di dibattiti tanto a livello istituzionale che tra i media, fino ai numerosi blog consultabili sull’argomento.
Tuttavia, la possibilità concessa dalla legge 248 è stato poi colta dalle aziende e, come a tutti noto, la vendita dei farmaci da banco, i cosiddetti OTC (dall’acronimo anglosassone di over the counter), nel contesto della grande distribuzione ha fatto la propria comparsa anche dalle nostre parti.
Al parco commerciale di Giugliano, all’interno del supermercato Auchan, è infatti nato il nuovo reparto destinato alla vendita dei farmaci che non richiedono prescrizione medica, il primo del genere al Sud Italia, il quarto sul territorio nazionale.
Intanto i primi dati, emersi da un’indagine condotta da Help consumatori, la grande distribuzione ha già in attivo la prima “vittoria” sulla rete delle farmacie: quella dello sconto più alto. Almeno a Roma, teatro dell’indagine in questione, il nuovo provvedimento non avrebbe portato ad una significativa diminuzione dei prezzi nelle farmacie.
Secondo la ricerca, infatti, solo il 20,8 per cento delle farmacie pratica uno sconto, sui farmaci da banco, mentre un terzo dei farmacisti non ne pratica alcuno. La riduzione di prezzo maggiormente praticata dalle farmacie è del 10 per cento, rilevata in circa il 42 per cento dei casi. Un dato senz’altro poco incoraggiante, considerando che l’abbattimento dei prezzi era uno dei principali obiettivi-forza che la legge si proponeva. Certo restano i vantaggi di poter contare su un punto vendita con orari di apertura ben più ampi di una singola farmacia. Del resto. L’esperienza è ancora giovane. Occorre attendere ancora che il nuovo sistema giunga a regime.
Per chi scrive, non vi sono grosse differenze tra acquistare un farmaco da banco in farmacia o in un reparto dedicato in un ipermercato. In entrambi i casi è presente almeno un laureato in farmacia, ma in entrambi i casi la raccomandazioni è sempre quella di seguire la via della prudenza e di rivolgersi al proprio medico per qualsiasi dubbio ed incertezza.

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