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lunedì, Giugno 24, 2024
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SI DIMETTONO 11 CONSIGLIERI, SCIOLTO IL CONSIGLIO DI MELITO

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Si dimettono 11 consiglieri, sciolto il consiglio comunale di Melito. Il commissario prefettizio potrebbe giungere in municipio già nella mattinata di oggi. Ieri mattina, alle otto in punto, è stato protocollato in municipio il documento contenente le dimissioni congiunte, ponendo fine alla giunta Amente. Inutili i tentativi fatti negli ultimi giorni dal sindaco di rimettere in piedi la traballante maggioranza. A segnare la sua fine, le dimissioni di 5 dei suoi consiglieri. Il centrodestra era in affanno già da tempo, dapprima c’erano state le dimissioni di un assessore e di un consigliere comunale, poi da ultimo il mancato defenestramento del presidente del Consiglio comunale. Quest’ultimo, Stefano Capriello, era stato sfiduciato da 16 consiglieri, che avevano chiesto al sindaco la sua rimozione. Per tutta risposta, il primo cittadino lo aveva nominato assessore alla Pubblica istruzione.
Un altro segnale delle crepe aperte nella maggioranza era stata l’elezione di Gianpiero Di Gennaro, della Margherita, alla carica di presidente del Consiglio, con i voti di ampi settori della stessa maggioranza. L’ultimo atto della crisi si era consumato il 29 novembre, quando in Consiglio comunale era venuta meno la maggioranza sul requilibrio di bilancio. Malgrado il segnale fosse di quelli da non trascurare, nessuno si aspettava che da lì a due giorni si potesse giungere a defenestrare il sindaco, Antonio Amente. Il documento di dimissioni è un duro atto di accusa nei confronti del primo cittadino. Fa riferimento alla seduta del consiglio del 29 novembre e parla esplicitamente di uno «sfaldamento politico-amministrativo oramai in corso da mesi, da attribuire all’incapacità dell’attuale leadership politica di tenere in piedi una coalizione sufficientemente compatta». Contiene, inoltre, la dissociazione «dalle scelte compiute o da compiere», ritenute addirittura «dannose per i cittadini». Impossibile rintracciare ieri il sindaco Amente, preso «da impegni di lavoro non prorogabili». I suoi più stretti collaboratori lasciano, però, intendere che interverrà «dopo aver valutato con serenità e attenzione il documento dei consiglieri dimissionari».
Bernardo Tuccillo, ex sindaco Ds, va però all’attacco di Amente e degli «ex soci», definendo «inevitabile l’ingloriosa fine di un’amministrazione che ha trascinato Melito in un buio vortice d’illegalità e degrado». «C’è bisogno di lavorare da subito – ha poi aggiunto – per ricostruire in città un tessuto democratico in grado di ridare ai melitesi prospettive di legalità e sviluppo». Per Venanzio Carpentieri, della Margherita, «non basta vincere, occorre saper governare». E aggiunge: «abbiamo assistito al naturale epilogo di una coalizione troppo eterogenea». Per Gennaro Cecere, di An, «è necessario aprire una discussione nel centrodestra. Le argomentazioni sembrano legittime, occorrerebbe, però, verificare che non vi sia dell’altro, magari il risentimento di qualcuno che non è stato accontentato…».




ANTONIO POZIELLO – IL MATTINO 3 DICEMBRE 2002

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