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MELITO, DOPO lo scioglimento polemiche e veleni

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MELITO
All’indomani dello scioglimento del Consiglio comunale di Melito, non è stato ancora nominato il commissario prefettizio che dovrà guidare il Comune fino alle prossime elezioni. Mentre gli avversari politici vanno all’attacco dell’ex sindaco forzista, lui, Antonio Amente, è introvabile. La moglie informa che l’ex primo cittadino «non sarà qui né domani né dopodomani». Non si sottrae, invece, l’ex presidente del Consiglio comunale, Stefano Capriello. Proprio la nomina di quest’ultimo, dopo che era stato sfiduciato, ad assessore, aveva scatenato proteste nell’ex maggioranza.
«Un fulmine a ciel sereno – dice – Per il modo in cui tutto è stato fatto ci resta l’amaro in bocca. Si sono dissociati dall’operato dell’Amministrazione, mi chiedo, però, perché lo abbiano fatto adesso. Bisognerebbe capire quali sono i motivi di queste dimissioni, non credo che sia un giudizio negativo nè una questione politica, forse più una smania di potere. Per quel che mi riguarda – aggiunge Capriello – il giudizio sull’operato del sindaco è positivo. Vedremo poi cosa ne pensano i cittadini di queste dimissioni».
Va, invece, all’attacco di Amente il presidente uscente del Consiglio comunale, Gianpiero Di Gennaro, della Margherita, il primo firmatario delle dimissioni. «Per Amente era impossibile continuare. Praticamente la maggioranza non esisteva più. Si navigava a vista, il centrodestra vegetava. Non c’erano più le condizioni politiche e numeriche per andare avanti e Amente avrebbe fatto bene a non aspettare che fossimo noi a prendere l’iniziativa». Per l’esponente centrista Di Gennaro: «ormai vi era una paralisi totale, mancava ogni progettualità. Non si riusciva nemmeno a porre rimedio allo sforamento del patto di stabilità, dal momento che la maggioranza non si presentava in Consiglio comunale». «Vi era la condivisa esigenza da parte di forze politiche e cittadini – continua Di Gennaro – di dare un governo stabile al paese, per favorire il rilancio politico, economico e culturale di Melito. Mi augurio che ora si riesca a dare un governo stabile, in grado di dare risposte ai cittadini, a cominciare da quelli che vivono nei due insediamenti 219». Sull’inconsistenza politica della ex maggioranza e sull’assenza di progettualità della giunta Amente incalza anche l’ex sindaco Ds Bernardo Tuccillo.
«Con la caduta di Amente, si pone fine ad un’altra esperienza sciagurata – esordiesce l’esponente diessino -. Siamo arrivati alla fine di un tunnel che sembrava senza uscita, di una lenta agonia che ha trascinato Melito in un vortice oscuro di illegalità e degrado. I tre anni e mezzo della giunta Amente saranno ricordati come quelli del ritorno allo scempio edilizio, al periodo più buio della prima repubblica». Per Tuccillo «l’Amministrazione è crollata sotto il peso insostenibile delle proprie, infinite contraddizioni e degli inconfessabili patti stipulati al momento del voto. Ora, però, è necessario che tutte le forze democratiche si mettano al lavoro per ricostruire il tessuto democratico che si è sfaldato e restituire ai nostri concittadini prospettive di legalità, riscatto civile e sviluppo sociale».




ANTONIO POZIELLO – Il Mattino 4 dicembre 2002

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