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giovedì, Marzo 28, 2024
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«ECCO LE RAGIONI DEL COMITATO CONTRO LA PRIVATIZZAZIONE DELL’ACQUA»

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Il processo di privatizzazione che negli ultimi quindici anni ha investito l’Italia sembra inarrestabile. Eppure immaginare che esso avrebbe riguardato anche i beni primari e vitali per l’uomo come l’acqua, sarebbe stato, solo qualche anno fa, difficile. Oggi è in atto un processo di privatizzazione delle risorse idriche che riguarda l’intero paese, ma che è parte di una strategia internazionale di investimenti privati cominciata con l’acqua minerale e poi estesosi all’acqua di uso comune. Il caso Campania e il caso Qualiano, ancora in corso di opera e quindi ancora suscettibile di essere modificato, è significativo di come la privatizzazione delle risorse idriche sia un processo trasversale agli schieramenti politici, che mira al profitto piuttosto che assicurare un bene inalienabile all’uomo e un servizio poi al cittadino. Una Regione che vive la sua seconda legislatura a guida di una personalità di rilievo come il presidente Antonio Bassolino, in cui il centrosinistra è al governo di tutte e cinque le province (e nella città di Napoli), poteva certamente scegliere una via diversa da quella nella quale si è incamminata. Anche a Qualiano si poteva e si doveva scegliere una via diversa, come del resto gli impegni assunti in campagna elettorale hanno dimostrato. Ma di fronte ad un cambio repentino quanto equivoco di posizioni e impegni assunti atti a scongiurare tale evenienza, (famoso ormai lo slogan di Galdiero “Giù le mani dall’acqua“) e una serie di provvedimenti contraddittori ed equivoci adottati, tra i quali spicca la determina n. 41 del 28/12/2006, a firma del Dirigente Dr. E. Cirillo nominato dalla Giunta Galdiero qualche giorno prima, tale provvedimento non è passato per il Consiglio Comunale nonostante quattro gruppi di maggioranza su sei si erano opposti, causando una crisi politica tuttora aperta con l’abbandono dell’Udeur.
Questo quadro confuso e oscuro ha indotto i cittadini di Qualiano ad auto tutelarsi. Ecco che nasce il comitato cittadino contro la privatizzazione dell’acqua, con una duplice esigenza: Perseguire una battaglia di civiltà per garantire l’uso pubblico di un bene primario, l’acqua. Superare le rigidità ideologiche e i tornaconti di parte, nell’esclusivo interesse dei cittadini, soprattutto delle fasce più deboli e dei meno abbienti. Infine, ma non ultimo,l ’emendamento approvato alla Camera dei Deputati, alla Legge Bersani che prevede: «fino all’approvazione di una nuova normativa, in attuazione dei decreti correttivi del decreto ambientale, relativa alla gestione del servizio idrico integrato, siano sospesi tutti gli affidamenti a soggetti privati, compresi quelli attualmente in corso». Questo fatto ormai non da più alibi al Sindaco Galdiero e all’intero Consiglio Comunale che non può far finta di niente ignorando un provvedimento che si appresta ad essere Legge dello Stato, e la volontà dei cittadini di Qualiano che sono pronti alla battaglia popolare per il referendum e alla revoca del provvedimento per l’affidamento della gestione del servizio Idrico integrato alla Società privata di Orta di Atella – Acqedotti Spa.

STEFANO PANICO
Dl Qualiano

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