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Giugliano: mancano gli ausiliari, diventa più difficile sottoporsi alle radiografie

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Troppi ritardi al San Giuliano, si allungano le attese dei pazienti al pronto soccorso. La nuova radiologia, a due passi dall’area emergenze, non è ancora pronta e gli ausiliari, solo due per ogni turno, non riescono a fronteggiare in tempi brevi il necessario viavai per accompagnare gli infortunati per gli esami al vecchio padiglione. Quasi seicento metri, tra andata e ritorno, dietro una carrozzina da spingere attraverso una sopralevata di pietra e alluminio, che in estate è un forno e d’inverno è ghiacciata. Così, all’ospedale «San Giuliano» i tempi medi di attesa si allungano: trenta minuti prima di poter appurare ossa rotte o fratture, insomma. Per questo carico di lavoro, poi, gli ausiliari sono in fuga dal reparto, si fanno trasferire altrove. «Saremmo dovuti passare a quattro con l’inaugurazione del nuovo pronto soccorso, ma siamo sempre e solo due per ogni turno, mentre la direzione nicchia», dice l’operatore Feliciano Manna. Nemmeno la prospettiva di trovare qualche soldo in più in busta paga rende appetibile l’incarico. Lo denunciano in una nota sindacati e responsabili del pronto soccorso. «La situazione è diventata insostenibile – scrive il responsabile del pronto soccorso, dottor Enrico Tomasello – ed è impossibile reperire personale nonostante l’offerta degli straordinari che comunque è insufficiente per ottenere la sostituzione di tre unità». Non ci sono nemmeno fondi sufficienti per gli straordinari, dunque. Dalla direzione del San Giuliano arriva la controproposta. «Il problema c’è ed è grave, ma per risolverlo possiamo solo confrontarci sulla riorganizzazione dei turni – dice il direttore sanitario, dottoressa Anna Punzo – Purtroppo siamo costretti a fare i conti con i tagli regionali per gli straordinari». L’unica soluzione praticabile è diminuire le unità in servizio di notte, visto che una statistica interna registra che da mezzanotte alle cinque del mattino non si ricorre con frequenza alla radiologia. «In questo modo si potrebbero liberare delle unità per i turni diurni», afferma la dottoressa Punzo. Per nuova radiologia, invece? «Siamo in attesa delle nuove attrezzature – spiega la Punzo – e stiamo cercando di risolvere i problemi tecnici degli impianti, ma non passerà ancora più di qualche mese per risolvere tutto». La lista dei disagi denunciata dai sindacalisti, però, si allunga. «Non sono mai entrati in funzione – denuncia il dottor Pasquale Di Lorenzo, rappresentante Cisl – gli ascensori di servizio per il pulito e lo sporco. Pazienti, utenti, lenzuola sporche e rifiuti speciali viaggiano sugli stessi impianti». Sotto accusa anche la carenza di spazi che costringe ad una convivenza forzata laboratori con sale d’attesa. Nel mirino l’inadeguatezza del laboratorio ortopedico: 50 pazienti al giorno, in attesa nel corridoio che è il passaggio obbligatorio per le salme dirette alla sala mortuaria. Percorso a ostacoli, quest’ultimo, che finisce in uno spazio all’aperto, costringendo l’ausiliario a fare un tratto di cinque metri all’esterno della struttura sanitaria prima di arrivare a destinazione.


TONIA LIMATOLA – IL MATTINO 04/05/2007

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