Era stato il manager di uno dei fratelli Dany, Gianni, cantanti neomelodici. Ma era anche diventato manager di un’agguerrita banda di rapinatori, responsabili secondo le accuse del ferimento del figlio del proprietario di un supermercato a Giugliano durante un colpo. Un gruppo di banditi violenti, brutali, e sempre armati. Tra Giugliano, Marano, Villaricca, con puntate nel casertano, erano diventati sicuramente l’incubo di chi prelevava soldi a un bancomat e il terrore dei negozianti. Capeggiati, stando ai risultati investigativi, da Pietro Giappone, 33 anni, fratello di due cantanti neomelodici, Mimmo Dany, più noto come il «molleggiato lanciabaci», e Gianni Dany, al quale l’indagato, già conosciuto dalle forze di polizia, ha fatto da manager. Ieri, per sei accusati di concorso in rapine aggravate, si sono aperte le porte del carcere, accompagnati dagli uomini della mobile del primo dirigente Vittorio Pisani, con il coordinamento del procuratore aggiunto della Repubblica, Paolo Mancuso. Le manette sono scattate su decreto di fermo del sostituto procuratore Gloria Sanseverino che ha ritenuto opportuno, vagliata la mole di «gravi indizi di colpevolezza» raccolta dagli agenti della sezione antirapine, con il vicequestore Massimo Sacco, interrompere la sequenza di colpi e bloccare soggetti ritenuti pericolosi. Oltre Pietro Giappone sono finiti in carcere Giulio Pragliola 26 anni, Nicola Barbato, 23 anni, Roberto Posillipo, ventenne, Maurizio Pezzurro, 26 anni, e Pietro Ciccarelli, anch’egli 33enne come Giappone e con lui considerato l’altra mente dell’organizzazione. In due sono riusciti a sfuggire all’arresto. Le indagini, svolte tra ottobre 2006 e aprile 2007, hanno accertato che gli otto sarebbero responsabili di diverse rapine per le quali sono state raccolte intercettazioni e prove testimoniali. Al momento i sospettati sono ritenuti responsabili di sei rapine. Si inizia il 16 ottobre 2006, rapina a mano armata in una farmacia a Marano, bottino circa 600 euro. Il 2 febbraio 2007, tentata rapina, sempre a mano armata in un grosso esercizio commerciale a Giugliano; il 30 marzo 2007 altra tentata rapina con pistola a Villaricca: vittime due donne cui venne portato via il telefonino e denaro. I banditi non esitarono a percuotere le malcapitate in maniera selvaggia che furono medicate in ospedale. Ricco il mese di aprile: il 5 rapina a Villaricca a un uomo che aveva appena prelevato 2000 euro dall’agenzia del Monte Paschi Siena; il 23 una tentata rapina con armi a Parete, in provincia di Caserta a una donna che mise in fuga i banditi. L’episodio più grave è quello di sabato 28 aprile dove fu sfiorata la tragedia. Durante la rapina al supermercato «Faaa», in via Dante Alighieri a Giugliano, uno dei rapinatori fece fuoco, colpendo alle gambe Antonio Froncillo, figlio del titolare che, vedendo l’anziano genitore strattonato e picchiato dai malviventi, cercò di sottrarlo alla presa del bandito. Mimmo Dany, nell’apprendere la notizia dell’arresto del fratello, non nasconde il suo sconforto: «Quando esce un mio disco non riesco ad avere uno spazio sui giornali. Ci riescono i miei fratelli a farmi dedicare attenzione, ma al negativo. Che posso dire: Sono il primo di nove fratelli – racconta il cantante – E perdemmo papà tanti anni fa. Ma i suoi insegnamenti ho cercato di trasferirli ai miei fratelli. Certo, quando li arrestano, la pubblicità negativa è tanta. Quando li scagionano, invece, nessuno mi chiama, come successe per l’altro mio fratello Giuseppe, scagionato dall’accusa di omicidio. Adesso spero che anche in questo caso si sia trattato di un errore. Ho fiducia nella giustizia».
MAURIZIO CERINO – IL MATTINO 16/05/2007