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domenica, Maggio 5, 2024
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Abbattimento a Secondigliano, 8 famiglie sgomberate dormono in una tenda in piazza Municipio

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«L’allarme che ho lanciato in diverse occasioni, all’indirizzo di Regione Campania e Comune di Napoli, è stato letteralmente ignorato. E come previsto, purtroppo, l’ennesima bomba sociale comincia inevitabilmente a deflagrare, conseguenza diretta della roulette degli abbattimenti per edifici gravati da abusi di necessità. Otto famiglie dello stabile di Via Traversa III Aria Nova, a Secondigliano, insieme ai loro bimbi, non sapendo dove andare, hanno passato la notte all’addiaccio, in piazza Municipio, col solo conforto di una tenda».

“Da un giorno all’altro quaranta persone sono state costrette a lasciare la casa in cui vivevano da anni. Chi ha ignorato la criticità e l’emergenza annunciata, o peggio ancora, conoscendole, non ha mosso un dito, adesso si attivi per mettere un tetto sulla testa di queste famiglie. Non ci sono più alibi”. 

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Il caso

No alle ruspe e all’abbattimento dello stabile di via Via Cupa Area Nova, III Traversa 13. Le 8 famiglie dello stabile di Secondigliano, situato alle spalle di via Limitone d’Arzano, non ci stanno alla decisione della Procura Generale con sentenza del 2015. La motivazione dei giudici è legata al superamento, nella costruzione dell’edificio, della soglia di legge dei 750 metri cubi. “Abitiamo qui da 30 anni, se abbattono la casa dove andremo a stare con i nostri figli? Si trovi una soluzione, noi qui abbiamo sempre pagato tutto”, affermano gli abitanti, affranti, la maggior parte parenti tra loro. “Qualcuno di noi le regole le ha rispettate, non è vero che siamo tutti abusivi. Abbiamo fatto anche 5 ricorsi, ma sono sempre stati rigettati e ora non abbiamo un’alternativa. Siamo frustrati, per noi non è giusto” concludono le famiglie non ritenendo giusto la decisione della Procura Generale prese, è bene ribadirlo, con cognizione di causa dopo indagini. Domenico Esposito, del Coordinamento Nazionale Casa Mia No Abbattimento ribadisce: “Ci vuole una sanatoria per gli abusi di necessità, non è possibile andare avanti così”.

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