Le lancette dell’orologio non segnavano ancora le ore 22:30 quando un giovane armato di revolver entrava nella risto-pescheria Luca Il Sole di Notte. La normale attività lavorativa veniva stoppata dall’urlo: “Ascit’ tutt’ quant”. A pronunciare quella frase minacciosa ai clienti sarebbe stato l’indagato Pietro D’Angelo al fine di fargli abbandonare i tavoli. Quella sera nel locale di Sant’Antimo partivano prima due colpi di pistola poi si sentiva il frastuono delle sirene che mettevano in fuga il giovane armato e il suo complice.
Dall’analisi delle immagini della videosorveglianza, emergeva che il 23enne armato tendeva un agguato a Luca Di Stefano: il tiktoker cercava riparo nel locale cucina, ma D’Angelo gli avrebbe esploso contro un colpo di revolver ferendolo alla mano. La vittima scampava al peggio grazie ai tavoli della risto-pescheria che avevano ostacolato il giovane aggressore.
Proprio quella mossa avrebbe avuto l’effetto sperato, infatti, dai filmati emergeva che D’Angelo perdeva l’equilibrio. In quel preciso frangente il 23enne avrebbe esploso un secondo colpo che non andava a segno. Per questo raid, la DDA di Napoli ha disposto il fermo per Pietro e per Luigi Orefice, figlio del ras Michele.
Il video di Luca Il Sole di Notte dopo l’agguato
Dopo gli attimi di grande paura, Luca Di Stefano ci tenne a rassicurare i followers dopo il raid avvenuto la martedì 13 maggio, presso la ristopescheria “degli Artisti” in via delle Rondini a Sant’Antimo.
“Sto bene, mi fa solo un po’ male il dito”, spiegò Luca in un video caricato sull’account TikTok del suo locale. “Grazie a tutti per le chiamate e per i bei messaggi, siete stati veramente in tantissimi. Non vi ho risposto a tutti perché non ce l’ho fatta, ma vi ringrazio per la stima e per l’affetto dimostrato”, concluse poi.
L’aggiornamento del 3 luglio del 2025
Raid alla ristopescheria di Luca “Il sole di Notte”, arrestati boss e figlio