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Al Sud la percentuale di morti per tumori è molto più alta rispetto al Nord, svelati i motivi

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Secondo alcune statistiche si è rivelata una distensione più vasta dei casi di tumori che portano alla morte al sud rispetto al nord, dove nella maggior parte dei casi la malattia è curabile. Lo afferma il primo rapporto del Gruppo di Lavoro su equità e salute nelle regioni dell’Istituto Superiore di Sanità esposto sul sito dell’Iss.  

Risultati particolari: Nord e Sud si confrontano

In Italia cala decisamente la mortalità per i soggetti affetti da tumori. Al di là di questa notizia che, a primo impatto, potrebbe risultare totalizzante, bisogna chiarire alcune disomogeneità. I casi di mortalità, infatti, sono diminuiti, soltanto al nord, il sud imperversa ancora nell’inefficacia delle cure e in una mortalità il più delle volte certa. Tali dati hanno visto pubblicazione sul sito dell’Iss che individua come principale causa il mancato ricorso agli screening. Inoltre la precarietà di alcune funzioni sanitarie costringe, molto spesso, i pazienti ad un allontanamento dal luogo d’origine per potersi curare. Per il momento i tumori che detengono il numero più alto di vittime sono il tumore della mammella e del colon. Tali patologie rappresentano il 40% di tutte le diagnosi di tumore in Italia, sono forti le differenze regionali.

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In alcune Regioni del Sud, quali Calabria, Molise e Basilicata, si osservano addirittura degli incrementi rispettivamente pari al 9%, 6% e 0,8%. Il divario tra Nord e Sud risulta più marcato fra gli uomini, dove la riduzione è stata pari a -33% nel Nord, -26% al Centro e solo -8% nel Meridione. La regione più critica è rappresentata dalla Calabria dove in 15 anni la riduzione è stata minima nelle donne (-2%) e praticamente nulla negli uomini (-0,9%).

 

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