Antonio Conte ha trasformato il Napoli in una macchina da punti, non sempre perfetta, ma funzionale, portandolo alla vittoria del quarto scudetto. Dopo il deludente decimo posto dell’anno precedente, l‘arrivo del tecnico salentino ha ridato identità, disciplina e una mentalità vincente ad un gruppo di ragazzi che sembravano ormai smarriti. Fin dal suo arrivo, Conte ha instillato una mentalità vincente nel gruppo, sottolineando l’importanza della concentrazione e dell’umiltà.
La svolta tattica e l’importanza di Lukaku
Conte ha dimostrato grande flessibilità tattica, adattando la squadra a diverse situazioni e circostanze dovute anche a vari infortuni. Attraverso gli inserimenti ha saputo valorizzare un centrocampista box to box come Scott Mc Tominay capace di mettere. Stesso discorso per quanto concerne Romelu Lukaku, pupillo di Antonio Conte da sempre, capace di portarsi l’uomo con se e far salire la squadra. L’attaccante belga, soprattutto questa stagione, è stato aspramente criticato per il suo gioco molto rude e sporco, anche se, i numeri parlano chiaro: doppia cifra sia nella voce gol che nella voce assist.
Occhi puntati già alla prossima stagione: futuro incerto per Conte?
Nonostante i successi, il rapporto tra Conte e l’ambiente napoletano non è stato privo di tensioni. Il tecnico ha espresso frustrazione per alcune dinamiche interne e per la mancanza di supporto in determinate situazioni, soprattuto in fase di calciomercato con il mancato arrivo di un sostituto di Kvicha Kvaratskhelia, passato alla corte del Psg a Gennaio per 75 milioni:“Sono state dette tante cose a inizio anno da parte mia, alcune posso confermarle, altre no. Non rinnego niente, ma ti rendi conto di alcune situazioni e non mi sento di confermare tutto quello che ho detto. È stato chiaro anche il discorso di Kvara, dissi che Napoli non doveva essere un club di passaggio, non vorrei passare per bugiardo su cose disattese. In questi 8 mesi qui a Napoli ho capito che tante cose qui a Napoli non si possono fare”.