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giovedì, Aprile 18, 2024
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Blitz nella notte: lo Stato ‘punisce’ camorra, mafia e sacra corona unita

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Tre diverse operazioni tra Campania, Puglia e Sicilia stanno mettendo in ginocchio tre diverse organizzazioni criminali. Migliaia di uomini impiegati e ordinanze di custodia cautelari per un centinaio di affiliati a camorra, sacra corona unita e mafia. Forse è un caso, forse no, ma oggi lo Stato ha messo in campo i suoi uomini per combattere la criminalità organizzata.

Campania: È in corso una vasta operazione da parte del Comando Provinciale dei Carabinieri che stanno dando esecuzione a provvedimenti cautelari emessi dal G.I.P. di Napoli su richiesta della locale D.D.A. nei confronti di oltre 50 indagati ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico e allo spaccio di stupefacenti, intestazione fittizia di beni, impiego di denaro di provenienza illecita e riciclaggio, tutti reati aggravati da finalità mafiose.

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Sicilia: Si stringe il cerchio sul capo di Cosa nostra Matteo Messina Denaro: Polizia, Carabinieri e Direzione investigativa antimafia (Dia) stanno eseguendo un provvedimento di fermo emesso dalla Direzione distrettuale antimafia (Dda) di Palermo nei confronti di 22 presunti affiliati alle famiglie mafiose di Castelvetrano, Campobello di Mazara e Partanna (Trapani). Le accuse nei confronti degli indagati sono, a vario titolo, di associazione mafiosa, estorsione, danneggiamento, detenzione di armi e intestazione fittizia di beni. Tutti reati aggravati dalle modalità mafiose.
L’indagine ha consentito di individuare la rete utilizzata dal capo di Cosa nostra per lo smistamento dei ‘pizzini’ con i quali dava le disposizioni agli affiliati. Al vertice, oltre allo stesso Messina Denaro di cui si conferma il ruolo preminente nella provincia di Trapani, alcuni suoi familiari, tra cui due cognati del latitante. Il vincolo mafioso finisce spesso col coincidere con quello familiare.

Puglia: Dalle prime luci dell’alba a Bari e in provincia è in corso una vasta operazione della Polizia di Stato che ha portato all’arresto di 21 persone, ritenute dagli investigatori esponenti di spicco e gregari del clan ‘Capriati’, attivo nel Borgo Antico e in altri quartieri cittadini. Devono rispondere di associazione per delinquere di stampo mafioso, associazione per delinquere finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti aggravata dal metodo mafioso e dall’uso delle armi, porto e detenzione di armi da guerra, estorsioni aggravate dal metodo mafioso e continuate, associazione per delinquere aggravata e finalizzata alla realizzazione di furti. Le indagini sono state coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia (Dda) e condotte dalla Squadra mobile della Questura di Bari.

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