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mercoledì, Maggio 8, 2024
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Boss della camorra si ribellano in carcere, schiaffi e violenze contro gli agenti della Penitenziaria

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Si sono rifiutati di rientrare nelle celle al rientro da una passeggiata nei cortili e hanno aggredito gli agenti della polizia penitenziaria. Quattro poliziotti hanno riportato diverse tumefazioni. E’ successo ieri pomeriggio nel carcere di Oristano. Ad aggredire gli agenti sono stati, secondo la ricostruzione dei sindacati Uil e Sinappe, detenuti nel regime di alta sicurezza appartenenti ad alcuni clan della camorra. 

Si tratta dell’ennesima aggressione subita dai nostri poliziotti – afferma Michele Cireddu della Uil – ma questo episodio preoccupa maggiormente perche’ i detenuti autori erano tanti e sono passati alle vie di fatto a seguito del rifiuto di rientrare nelle camere detentive. In questo modo il personale non lavora con la giusta serenità, i gravi episodi avvenuti nel primo pomeriggio, non fanno altro che aumentare il disagio e fanno suonare un campanello d’allarme estremamente preoccupante”.

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Anche dalla segreteria del sindacato Sinappe sottolineano una situazione preoccupante: “Nei mesi scorsi sono statI rinvenuti dei micro cellulari e sim card all’interno delle celle. Segno che i rampolli della camorra mirano costantemente a riprodurre all’interno delle sezioni detentive quell’habitat criminale dal quale provengono, strutturato secondo le medesime e vili gerarchie”.

“Si tratta di detenuti appartenenti al circuito Alta sicurezza e questo dato non può essere sottovalutato! In tempi non sospetti avevano elencato una serie di anomalie all’interno dell’Istituto oristanese, in una nota indirizzata alla Direzione, al Provveditore ed al Capo del Dipartimento e, nonostante una recente ispezione dipartimentale, l’Istituto presenta diverse criticità che non sono ancora state risolte – denuncia Cireddu – Il clima all’interno è diventato più teso anche a causa del l’aumento di rapporti disciplinari nei confronti del personale che, in alcuni casi, a nostro avviso, non sembravano l’estrema ratio rispetto alle dinamiche contestate. In questo modo il personale non lavora con la giusta serenità, i gravi episodi avvenuti nel primo pomeriggio, non fanno altro che aumentare il disagio e fanno suonare un campanello d’allarme estremamente preoccupante”.
Per la Uil “la situazione è fuori controllo un po’ ovunque, la Sardegna penitenziaria è l’emblema del fallimento dell’Amministrazione ed i dati lo dimostrano”.

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