Ha lasciato casa appena 16enne all’inseguimento di un sogno che ancora oggi rincorre, magari non più indossando maglietta e scarpini da calcio, ma con una pala ed un grembiule da cucina. Lui è Marco Tarallo, 38enne originario di Giugliano, di professione pizzaiolo globetrotter con un passato da calciatore belle speranze e centinaia di presenze nei campi di serie D ed Eccellenza.
Eppure la carriera da calciatore sembrava dovesse spiccare il volo, dopo gli anni magici alla Damiano Promotion di Carmine Tascone e la conquista di quello scudetto giovanile, traguardo mai raggiunto da alcuna squadra del sud.
Arriva la chiamata del Catanzaro e appena 16enne, Marco lascia Giugliano e si trasferisce in Calabria per completare il percorso nelle giovanili ed affacciarsi al calcio dei grandi.
I giallorossi nel 2004 conquistano la promozione in serie B e più volte Tarallo viene convocato in prima squadra, arrivando ad un passo dal’esordio in Cadetteria ed allenandosi con gente del calibro di Pasquale Luiso, Alessandro Del Canto, Giorgio Corona, Fabrizio Cammarata, Benito Carbone, Leon, Amedeo Mangone, Antonio Nocerino e Gianluca Grava.
Sembra il preludio ad una carriera tra i professionisti ed invece le annate successive le passerà tra Sangiuseppese, Alessandria, Internapoli, Morro d’Oro, Formia, Giugliano e Frattese (Serie D ed Eccellenza).
Una carriera di tutto rispetto, ma non quella che aveva sognato e così Tarallo si rinventa: appese le scarpette al chiodo, si dedica interamente alla sua passione e la trasforma in una professione. “Ho iniziato a fare il pizzaiolo, anche se in realtà era un mestiere che già conoscevo essondomi dilettato al forno nelle attività dei miei cugini – ha spiegato Marco – Mi sono specializzato con l’Associazione Pizzaiuoli Napoletani e da lì ho iniziato a lavorare in lungo e largo per l’Italia tra Sardegna, Valle d’Aosta, Piemonte, Trentino e Toscana”.
Dopo aver passato intere stagioni su e giù per lo Stivale, le esperienze all’estero tra Londra, Heidelberg (Germania),Marsa Alam (Egitto), Parigi e Murcia. Proprio nella città del sud della Spagna, a cui è particolarmente legato, Marco si trova attualmente per inseguire il suo sogno. “Dopo essere arrivato ad un passo dal grande calcio, ho scelto di dedicarmi al lavoro ed alla professione di pizzaiolo – ha concluso il 38enne – Da ragazzino sognavo di calcare i campi dei principali stadi italiani, oggi sogno di avere una pizzeria tutta mia e continuerò a lavorare sodo fino a quando non riuscirò a coronarlo”.