Colpo alla camorra di Cardito, tra i 16 arresti c’è anche il reggente Francesco Ullero. Nell’ambito di attività di indagine diretta dalla Procura di Napoli, i Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Casoria, oggi, hanno eseguito una ordinanza cautelare di custodia in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia.
Sono 16 le persone arrestate e gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati di associazione di tipo mafioso nonché di estorsione, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione e porto di armi, delitti aggravati dal metodo mafioso e dalla finalità di agevolare il clan egemone a Cardito e zone limitrofe.
In particolare, sarebbero stati commessi vari episodi estorsivi in danno di esercizi commerciali e di privati cittadini. Inoltre, gli indagati avrebbero rifornito di droga varie piazze di spaccio della zona.
Francesco Ullero, reggente di Cardito e Carditelllo
In manette è finito il ras Francesco Ullero, detto cul e stopp. Secondo la Dda di Napoli, il 70enne impartisce ordini e disposizioni agli affiliati, si occupa alla complessiva attività di gestione dell’organizzazione, assume funzioni decisionali e percepisce i soldi illeciti.
L’attività dì indagine svolta dal pm vuole a dimostrare che Ullero, dopo la sua scarcerazione risalente al giugno 2020, dopo un periodo di detenzione quasi trentennale, abbia ripreso il controllo delle attività di criminalità organizzata di Cardito e delle zone limitrofe. Inoltre cul e stopp‘ è ritenuto attualmente il reggente del clan, composto dai suoi familiari che dagli affiliati.
Nei primi anni ‘90, Francesco Pezzella (non indagato nell’attuale inchiesta), insieme a Ullero, ex appartenente alla Nco di Raffaele Cutolo e facente capo al gruppo di Pasquale Scotti, assumevano, con i propri gruppi camorristici, il controllo dei comuni di Frattamaggiore, Frattaminore, Cardito e Crispano. I due investivano i loro affiliati del controllo di Frattamaggiore e Frattaminore.
I nomi degli arrestati
Insieme al reggente sono finiti in manette Rocco Chianese, Giuseppe De Simone, Carmine Polito, Giovanni Cipolletti, Carlo Ullero, Enzo Mele, Vincenzo Avverso, Luigi Tornatelli, Domenico Iavarone, Dario Capasso, Antonietta Capasso, Antimo Ronga, Nicola Barra, Concetto Capasso e Gaetano Cimmino.
I provvedimenti eseguiti sono misure cautelari disposte in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione e i destinatari delta stessa sono persone sottoposte alle indagini e, quindi, presunte innocenti fino a sentenza definitiva.
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