Una città martoriata dalla camorra e nelle ultime settimane da attentati dinamitardi alle attività commerciali di parenti o figli di affiliati ai clan.
Torre Annunziata è ripiombata prepotentemente nell’incubo faida e in contesti come questi l’omertà la fa da padrone. Per abbattere questo muro e combattere la camorra bisogna denunciare e c’è un qualcuno in città che ha deciso di fare da portavoce. Si tratta di don Antonio Carbone, salesiano, che ha deciso di accogliere, invitando altri colleghi a fare altrettanto, chiunque voglia denunciare un sopruso nel suo confessionale per poi riportare i fatti ai carabinieri.
L’iniziativa nasce per liberare la città oplontina dalla morsa, sempre più soffocante, della camorra attraverso le denunce alle forze dell’ordine. Resta questa infatti forse l’unica strada per cercare di mettere fine alla strategia di terrore adottata dai clan nei confronti di commercianti e cittadini comuni.
