venerdì, Luglio 18, 2025
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Candido Lampione se la gioca a Tressette la sua candidatura a Sindaco di Giugliano

«Io non lo sò se tutti quandi sono andati a scuola ma però non si sono imbarati niende»

Incalzato dalla giornalista, così le ha risposto: «Per il programma non sò che dirvi che i miei amici mi conoscono e lo sanno bene che io non sono abbituato a invendarmi le buscìe».

Questa è la quarta intervista al Consigliere Candido Lampione che la già nota giornalista freelance ha realizzata dopo quella del 30 aprile scorso, senza esserne stata richiesta dalla nostra Redazione. Anzi, per il servizio, questa volta ella ha preteso di essere pagata. Pertanto, attenendoci all’obbligo di riprodurre la versione integrale del suo testo, rileviamo che tutte le dichiarazioni rese dal Consigliere ricadono nella responsabilità professionale della collega Jessica Alicante, per cui, se chiamati in giudizio, potremmo anche dissentire. – SerPa

Intervista esclusiva di

JESSICA ALICANTE

J.A. – Consigliere, mi permetta di esprimere qualche mia titubanza a proposito del suo impegno assunto ancora una volta per il bene della Città di Giugliano, come si dice abbia sempre fatto in precedenza: mentre si vedono gli altri candidati agguerriti scorrazzare in lungo e in largo nei vicoli del paese e bussare con insistenza financo alle porte chiuse per annunziare la loro presenza senza scoraggiarsi di fronte al silenzio di chi finge di non trovarsi in casa, lei se ne sta qua, a Roccaraso, imperturbabile, spaparanzato davanti a un bar a giocare a Tressette, per cui le domando chi si sta preoccupando di promuovere, a Giugliano, la sua campagna elettorale. Intanto, ancora una volta ho il privilegio di presentarmi…

R. – Signora non vi preoccupate di ricordarmi chi siete perché adesso io me lo ricordo che se non sbaglio siete sempre quella di via Licante.

J.A. – Consigliere, mi perdoni se fingo di non aver sentito, perché non intendo infierire alimentando una polemica sterile. Ci tengo, tuttavia, a puntualizzare che io non sono di Giugliano, e meno ancora di via Licante. Lei, probabilmente, mi vuole provocare; ma io serenamente le ricordo ancora che sono Jessica Alicante.

R. – E vabbè stiamo sempre lì. vui a Licante e io a Campuscino. Ma adesso non ci penziamo e ditemi che siete venuta a fare.

J.A. – Signor Candido Lampione, mi permetto di ricordarle che lei, se non mi sbaglio, si è di nuovo candidato a Sindaco, e non mi risulta che abbia ritirata la sua candidatura.

R. – Embè e qualè il probblema. neanghe gli altri lo ànno fatto. Voi mi venite a rimbroverare a mé che mi faccio i fatti miei senza dare fastidio ai miei concittadini invece di andare a penzare a tutti gli altri che mi hanno detto ne sono più di 400.

J.A. – La correggo, Consigliere: ne sono 391, ma candidati al Consiglio comunale. Lei, invece, è uno dei tre o quattro candidati a Sindaco, che sarebbe tutta un’altra cosa.

R. – Ma vi prego signorina non la facciamo così difficile. io non dico che è come il gioco delle tre carte. però inzomma la situazione è seria ma non è grave. perché se volete sapere io come la penzo vi dico papele papele che io non centro. Voi per prima cosa vi siete presendata e senza saper leggere e scrivere vela siete presa con mé che stò quì a giocare a carte. Ma io mi domando e dico. ditemi voi che cosa cambia se io questa partita me la facevo fuori a un bar di Giugliano invece che di Roccaraso. potevano cambiare i giocatori che si fanno i segni tra di loro ma le carte sempre quelle sono. non sò se mi spiego.

J.A. – Consigliere, la prego di non prendermi in giro. Io sono venuta fin qui per parlare con lei di cose serie. E mi creda: la campagna elettorale è una cosa seria; quasi tutti ormai hanno pubblicato i loro programmi. Tutti, chi più, chi meno, si sono impegnati a dare un nuovo volto alla Città di Giugliano. Insomma, c’è un fermento straordinario, perché tutti hanno promesso qualcosa. Lei, invece, quale impegno intende prendere con i suoi concittadini, o almeno con quelli che la vorranno votare?

R. – Che vi debbo dire. io penzo che anghe voi senza sapere niende di Giugliano ci potete promettere di risolvere tutti i suoi problemi perché alla gente ci piace di credere che se uno putacaso dice che si vuole imbegnare di fare volare il ciuccio invece che il palummo significa che si può fare perché noi siamo la città delle fiabbe.

J.A. – Ma lei così mi sta dicendo che non si può fare niente, e che i suoi competitors stanno dicendo nu cuofano di fessarie. Mi pare che lei, Consigliere, non abbia molta stima dei suoi avversari politici.

R. – Ma vi prego non mi fate penzare quello che io non ò detto perché io vi posso assicurare che non ò nessuno avversario. Diciamo che ci stiamo facendo inzieme una partita a carte per cui non ci possiamo sedere tutti quandi dalla stessa parte per non far vedere quello che abbiamo in mano che poi se tutto va bene si scopre che è un blef.

J.A. – Insomma, lei, come il solito, non si vuole sbottonare. Mi perdoni, allora, se mi permetto di insinuare che lei, probabilmente, per questa campagna elettorale, non ha un suo programma, visto che se ne sta qui beatamente a giocare a carte.

R. – Signorina Gessica voi mi state dicendo che io per convincere ai miei elettori di andarmi a votare mi debbo mettere a raccontarci un altra volta quello che io stò dicendo da 47 anni. io penzo che a questo punto chiungue lo sà come io la penzo e se una cosa si può fare oppure no.

J.A. – Lei, però, egregio Signor Candido Lampione, con questo non mi ha detto niente, perché io, delle sue lontane peripezie politiche, non so niente. Faccia conto che anche i suoi attuali concittadini non ne sappiano niente, per cui io insisto a domandarle se anche lei, come tutti gli altri 394 candidati, tra aspiranti Sindaci e Consiglieri comunali, ha un suo programma elettorale.

R. – Quandi ne volete. dipende che ci volete fare asseconda di chi vi stà a sendire perché i candidati devono sapere prima di tutto con chi ànno a che fare. che sò per esempio ai commercianti del centro storico non è che uno ci può andare a parlare della spiaggia di Licola e Varcaturo ma si deve invendare un altra cosa. come pure a quelli che stanno laggiù tu non ci puoi andare a parlare del progetto di fare riaprire il Cinema Smeraldo che quelli neanghe sanno dove si trova. inzomma a ognuno si deve andare a parlare di quello che più ci interessa. e non penzo che un semplice conzigliere può fare da solo tutto quello che à scritto perché tanto valeva che anghe lui si candidava a fare sindaco. non sò se mi spiego.

J.A. – Lei mi sta dicendo che non crede a tutto quello che gli altri candidati hanno preannunziato di voler fare. Intendo dire come aspiranti Consiglieri comunali.

R. – Ma per carità. queste cose neanghe Giambattista Basile se le poteva invendare.

J.A. – A tal proposito, qualcuno mi ha raccontato che lei, Signore Candido Lampione, da oltre quarant’anni ha una fissa per le Fiabe, per la Cultura e per la Storia di Giugliano, argomenti che non si ritrovano nei programmi degli attuali candidati. Pertanto, le domando: come giudica questo disinteresse generalizzato tra quanti stanno promettendo di cambiare la Città di Giugliano?

R. – Ma io penzo e li capisco perché una volta in paese si diceva che Carmine non dava il pane a nessuno. che però mio figlio mi ha spiegato che…

J.A. – Mi perdoni, Consigliere, se mi permetto di correggerla. Questo Carmine, come lei dice, non c’entra niente, perché lei, senza saperlo, vorrebbe alludere ad un famoso verso del poeta latino Quinto Orazio Flacco, ovvero: ‘‘Carmina non dant panem’’. Cioè: ‘‘Con la Cultura non si mangia’’.

R. – E io questo ve lo stavo per spiegare per cui io non lo sò se tutti quandi sono andati a scuola ma però non si sono imbarati niende.

J.A. – Sarà pure come dice lei, Consigliere, che così, però, si espone al rischio di essere querelato per diffamazione. Tuttavia, voglio limitare il campo di osservazione a quanti, tra gli attuali candidati, in passato sono stati suoi colleghi sugli scranni del Consiglio comunale, e che pare neanche siano interessati alla Cultura ed alla Storia di Giugliano, se non forse alle Fiabe.

R. – Ma perché a mé in conziglio comunale non mi ànno mai stati a sendire.

J.A. – Per concludere questa nostra piacevole conversazione, insisto a domandarle, egregio Signor Candido Lampione: ma lei che ci andrà a fare, di nuovo, in Consiglio comunale, se mi sembra sia convinto di non riuscire ad essere eletto Sindaco?

R. – Ma voi lo sapete già egreggia signorina Gessica a Licante che io non mi sono candidato per essere eletto sindaco ma perché così ànno deciso il senatore Placido Pariante e mia cuggina Armanda Scardazzone che era il modo più semplice di farmi condinuare a fare il conzigliere comunale per il bene della città di Giugliano. e io come vedete me ne stò quì tranquillo a farmi il tressette in trasferta con questi amici che però non sono di Roccaraso perché ogni settimana mi vengono a trovare da Giugliano per farmi sapere a che punto stà la mia campagna elettorale. per il programma non sò che dirvi che i miei amici mi conoscono e lo sanno bene che io non sono abbituato a invendarmi le buscìe.

* * *

Con la sua ultima battuta, il già Consigliere comunale Candido Lampione ha voluto farci intendere che egli era stato veramente candidato a sua insaputa. – J.A.