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sabato, Maggio 11, 2024
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Caos nel carcere di Nisida, sfregia l’altro detenuto con un taglierino

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Ennesima giornata di caos nel carcere minorile di Nisida, da giorni al centro delle cronache per gravi episodi commessi da alcuni detenuti all’interno della struttura. La denuncia arriva, ancora una volta, dal Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, per voce del Coordinatore regionale per la Campania Federico Costigliola.

LA RICOSTRUZIONE DEL SINDACATO

Domenica pomeriggio, verso le 19, durante la permanenza dei detenuti in refettorio per la consumazione del vitto, un detenuto di origini maghrebine, eludendo con destrezza i controlli sempre attenti del Personale di Polizia Penitenziaria dell’IPM di Nisida, raggiungeva alle spalle un detenuto di origini egiziane e lo sfregiava al volto con un taglierino costruito autonomamente.

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“Prontamente il personale in servizio riusciva a bloccare il detenuto marocchino, a mettere in sicurezza il locale refettorio e ad accompagnare il detenuto egiziano presso la locale infermeria per le cure del caso. É stata davvero una questione di millimetri ad aver salvato la vita al detenuto egiziano, il cui taglio subito ha letteralmente sfiorato l’arteria facciale ed é stata davvero una fortuna che un’azione del genere si é consumata nei confronti di un altro detenuto e non nei confronti del Personale di Polizia Penitenziaria in servizio o del personale presente in Istituto a qualsiasi titolo”.

LA DENUNCIA

Impietosa la denuncia di Costigliola: “Ciò che é accaduto oggi accende nuovamente i riflettori sulle difficoltà che un Istituto come Nisida, sta riscontrando nella quotidiana gestione di un’utenza, quella straniera proveniente dagli Istituti del Nord Italia, caratterizzata da problematiche di tipo psichiatrico. Il SAPPE ancora una volta vuole evidenziare il lodevole lavoro svolto dal Personale di Polizia Penitenziaria in servizio che si fa carico delle evidenti carenze gestionali che stanno caratterizzando l’IPM in questione, infatti, ancora una volta, nonostante i continui eventi critici che si stanno susseguendo e le numerose rimostranze avanzate da questa Sigla Sindacale, tra il personale comandato di servizio nell’odierna giornata, non era prevista la figura della Sorveglianza Generale”.

LE RICHIESTE DEL SINDACATO

“Da qui, la richiesta del primo Sindacato della Polizia Penitenziaria al Centro per la giustizia minorile di Napoli ed al Dipartimento della giustizia minorile e di comunità di prevedere celermente un corposo rientro dell’ utenza straniera presso gli Istituti dai quali quest’utenza proviene, perché è chiaro che la situazione, soprattutto nel Distretto Minorile Campano, sta prendendo una brutta piega”.

Per Donato Capece, segretario generale del SAPP, “quello che da settimane, mesi, avviene nell’IPM di Nisida è inaccettabile! E siamo sconcertati dall’assenza di provvedimenti in merito contro chi si rende responsabile di queste inaccettabili violenze, determinando quasi un effetto emulazione per gli altri ristretti violenti. Aggressioni, colluttazioni, ferimenti contro il personale, così come le risse ed i tentati suicidi, sono purtroppo all’ordine del giorno”.

Ma il SAPPE denuncia anche la diffusa indifferenza soprattutto dei vertici del Centro per la giustizia minorile di Napoli e del Dipartimento della giustizia minorile e di comunità su quella che è e dovrebbe essere per tutti una priorità: “Il nostro è un atto dovuto alle donne e agli uomini della Polizia Penitenziaria che, a Nisida come in ogni altra parte d’Italia, “buttano letteralmente il sangue” nelle sezioni detentive e non sono minimamente considerati da parte di questa amministrazione matrigna”, conclude.

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