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martedì, Maggio 7, 2024
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Capo ultrà dell’Inter ucciso nell’agguato, si indaga sul passato criminale

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Vittorio Boiocchi sarebbe stato ucciso, in base alle testimonianze e alle prime ricostruzioni, da due killer a bordo di una moto. L’agguato sembrerebbe un regolamento di conti collegato al lungo passato criminale dello storico capo degli ultrà dell’Inter. Come riporta Il Mattino l’uomo aveva molti precedenti e condanne definitive per rapina, traffico di droga e sequestro di persona.

Dunque la polizia sta cercando quindi i due assassini, ma nella zona dell’omicidio non sono state trovate per ora telecamere che possano aver ripreso il fatto di sangue. Boiocchi, 69 anni, oltre 26 anni di carcere alle spalle, è stato colpito al collo e al torace da due dei cinque colpi di pistola. L’uomo sarebbe stato assassinato mentre stava tornando a casa, alle 19.45, in via Fratelli Zanzottera nel quartiere Figino alla periferia della città. Era sposato e aveva tre figli.

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Le indagini sono condotte dalla Squadra Mobile milanese, diretta da Marco Calì. Le piste seguite sono tante perché Boiocchi aveva avuto attività illecite in molti settori. Dopo che la notizia è circolata, la Curva Nord dell’Inter è restata in silenzio, senza esporre striscioni e intonare cori durante la partita contro la Sampdoria giocata a San Siro. Poi i Boys hanno abbandonano gli spalti – la curva del secondo anello – durante l’intervallo.

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