13.9 C
Napoli
sabato, Aprile 20, 2024
PUBBLICITÀ

Casavatore. Donna morta per sangue infetto, famiglia risarcita dopo 40 anni

PUBBLICITÀ

Morì dopo il contagio da sangue infetto, i parenti risarciti
dopo oltre 40 anni: Ministero della Salute condannato a pagare i danni. E’
la vicenda di cui è stato suo malgrado protagonista una donna di
Casavatore deceduta alla fine del 2013 a 65 anni. Nel 1974 subì una
trasfusione di sangue durante un ricovero in stato di gravidanza presso gli
Ospedali Riuniti di Napoli: fu in quella circostanza che contrasse l’epatite
C, così come riscontrato molti anni dopo, nel 1999, a seguito di un
controllo occasionale. Da allora la malattia ha avuto un progressivo
aggravamento tramutandosi in cirrosi epatica e successivamente in
cancro al fegato. Dopo la morte gli eredi hanno deciso di rivolgersi al
proprio legale di fiducia, l’avvocato Maurizio Albachiara, titolare
del’omonimo studio, per avere giustizia e chiedere i danni per la perdita
del rapporto parentale.

LA STORIA

A ottobre del 2014, infatti, la Commissione
Medico Ospedaliera di Roma ha accertato il nesso tra la malattia epatica e
la trasfusione nonché tra l’aggravamento della patologia ed il decesso. Il
legale ha citato in giudizio il Ministero della Salute: dopo la fase istruttoria
e l’ammissione dei consulenti tecnici di ufficio pochi giorni fa la VI Sezione
del tribunale civile di Napoli – giudice Paola Martorana – ha emesso
sentenza in cui condanna il Ministero a risarcire il danno non patrimoniale
a favore degli eredi della vittima con una somma di 697mila euro oltre
agli interessi, le spese mediche e le spese funerarie. Nel dispositivo il
Ministero è stato condannato per l’omessa vigilanza sulle sacche di
sangue perché era proprio su di esso che gravava l’obbligo di controllo del
sangue umano per uso terapeutico. “Ancora una volta è stata fatta
giustizia per gli eredi della vittima – sottolinea l’avvocato Albachiara,
esperto in malasanità per danni da sangue infetto – anche in questo caso
è stata applicata la prescrizione decennale con decorrenza dalla data della
morte. Ciò significa che tutti coloro che vogliono gire per vie legali lo
possono far entro dieci anni dalla perdita del proprio caro”. Rispetto ad altri casi analoghi tuttavia, per questo della donna di Casavatore la
pronuncia del tribunale è giunta in tempi relativamente brevi.

PUBBLICITÀ
PUBBLICITÀ

RESTA AGGIORNATO, VISITA IL NOSTRO SITO INTERNAPOLI.IT O SEGUICI SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK.

PUBBLICITÀ

Ultime Notizie

Sorpresa all’Isola Famosi, Peppe Di Napoli lascia: “Problemi fisici”

Sorpresa all'Isola Famosi, Peppe Di Napoli lascia e lo annuncia sui social. "GRAZIE A TUTTI PER IL SUPPORTO❤️ PURTROPPO PER...

Nella stessa categoria