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lunedì, Maggio 6, 2024
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Case popolari nel rione Amicizia occupate dai parenti del boss, indagate figlia e sorella di Patrizio Bosti

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Alloggi occupati abusivamente dagli affiliati al clan Contini-Bosti, scatta l’operazione. Le forze dell’ordine hanno notificato un decreto di sequestro preventivo emesso dal Gip presso il Tribunale di Napoli, su richiesta della Procura di Napoli, nei confronti di 16 indagati individuati quali occupanti abusivi di 17 immobili all’interno del plesso di edilizia pubblica ”Rione San Francesco” e conosciuto con la denominazione di ”Rione Amicizia” nel quartiere San Carlo all’Arena, in particolare in Via Filippo Maria Briganti e vie limitrofe.

Nell’ambito di un’attività di monitoraggio dell’immobile, che rientra in quelli di edilizia residenziale di proprietà dell’Agenzia Campana per l’Edilizia Residenziale – A.C.E.R., ed è costituito da 566 appartamenti divisi in 21 isolati dei quali 12 saranno oggetto degli interventi previsti dal Piano Nazionale di Ripresa Resilienza per essere riqualificati, ha destato particolare attenzione l’isolato 12 di via L. Giusso n.17 – traversa di via Filippo Maria Briganti – che è occupato da nuclei familiari riferibili alla famiglia criminale Contini/Bosti, legata alla più vasta organizzazione criminale denominata ”Alleanza di Secondigliano”.

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Gli accertamenti svolti dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale dell’Arma dei Carabinieri di Napoli, dalla Squadra Mobile, dalla Guardia di Finanza di Napoli e dalla Polizia Locale di Napoli – Unità Operativa Tutela Patrimonio, per quanto di rispettiva competenza, hanno consentito di individuare all’interno dell’isolato 12 ben 17 abitazioni occupate abusivamente da soggetti che sarebbero riconducibili a contesti di criminalità anche organizzata.

L’attività investigativa interforze, svolta attraverso accertamenti documentali e dalle conseguenti attività di sopralluogo, ha permesso di raccogliere numerosi elementi, a carico dei 16 indagati per invasione di terreni ed edifici. L’autorità giudiziaria ha concesso un termine di giorni 30 entro il quale i destinatari della misura reale dovranno abbandonare gli immobili, ed al termine del predetto periodo si avvierà la procedura per l’eventuale sgombero coatto.

Il caso della famiglia Bosti

Il caso più eclatante riguarda l’alloggio della famiglia del boss Patrizio Bosti. L’appartamento era stato originariamente assegnato a un legittimo assegnatario, ma dopo la sua morte la vedova lo cedette abusivamente a Rita Aieta, moglie di Bosti. Al momento del sopralluogo, nell’appartamento c’era la figlia di Patrizio, Flora, con i figli piccoli.

La donna, sposata con Marco Botta, attualmente detenuto ha spiegato – come riporta Il Roma – di risiedere là da 30 anni e ha esibito un bollettino di pagamento Iacp.

In altri appartamenti vi erano Assunta e Rosaria Bosti, sorelle del boss. Ma anche Rosaria Manna (convivente di Salvatore Botta, nipote omonimo dello storico luogotenente dei Contini).

Gli indagati sono accusati di invasione di terreni ed edifici, reato aggravato dalla finalità mafiosa.

Il GIP ha disposto il sequestro preventivo degli 17 alloggi abusivamente occupati.Gli indagati avranno la possibilità di difendersi dalle accuse nel corso del processo.

I nomi degli indagati

Flora Bosti, Rosaria Manna, Vincenzo Battimiello, Anna Aloia, Alberto Pesacane, Luisa Fisciantese, Assunta Bosti, Rosaria Bosti, Francesca Granato, Lucia Equatore, Vincenzo Madonna, Salvatore Del Luongo, Maria Procopio, Monica Di Guido, Concetta Acone, Antonio Procopio.

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