Proseguono gli accertamenti tecnici sull’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007 nella villetta di famiglia a Garlasco. A distanza di 18 anni, periti e consulenti si riuniranno nuovamente il prossimo 4 luglio per esaminare nuovi reperti, rimasti intatti fino ad oggi e conservati sotto sigillo. Tra questi, particolare attenzione è rivolta a un capello ritrovato all’interno dei rifiuti raccolti sulla scena del delitto.
Durante l’ultimo incontro nei laboratori della polizia scientifica di Milano, è stato aperto uno dei plichi contenenti la spazzatura rinvenuta nell’abitazione il giorno dell’omicidio. Al suo interno, è stato identificato un capello lungo circa tre centimetri, ritrovato nella parte esterna del sacchetto dei cereali, che si trovava nella saletta dove Chiara stava facendo colazione, poco prima di essere uccisa.
Il capello, secondo quanto raccontata dai presenti all’incidente probatorio, non risultava spezzato, per cui non dovrebbe essere attribuibile a Chiara Poggi.
Le prossime fasi dell’incidente probatorio prevedono, infatti, l’avvio delle analisi genetiche e una successiva valutazione investigativa, che dovrà tenere conto anche del luogo e delle modalità di repertazione del reperto. La scoperta, se confermata e collegata a un soggetto estraneo alla vittima, potrebbe aprire nuovi scenari nell’inchiesta sull’omicidio che da anni divide l’opinione pubblica e la giustizia.