Chiese al boss Polverino di punire l’amante della figlia, arrestato l’imprenditore. I carabinieri della sezione operativa di Giugliano hanno arrestato Gennaro Di Razza, 74enne del posto ritenuto vicino alla camorra maranese, in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura di Napoli.
Di Razza dovrà scontare 3 anni, 9 mesi e 3 giorni di reclusione per concorso in lesioni personali gravissime, aggravate da metodo e finalità mafiose. Reato commesso nel 2008, nel comune di Quarto. Adesso il 74enne è nel carcere di Secondigliano.
IL FERIMENTO DELL’AMANTE DELLA FIGLIA
Di Razza venne arrestato nel marzo del 2015 dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Napoli. Secondo quanto contenuto nell’ordinanza cautelare dell’epoca, la “gambizzazione” di un uomo di origine slava, ordinata dal clan Polverino ed eseguita il 19 dicembre 2008, era stata richiesta al boss Peppe Polverino, detto ‘o barone, direttamente da Gennaro Di Razza. L’imprenditore avrebbe voluto così punire la vittima per non aver interrotto, nonostante precedenti “avvertimenti”, con pestaggi sempre ad opera di emissari del clan, una relazione sentimentale avviata con la moglie di suo figlio.
Il provvedimento in questione trasse origine dalle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia – un tempo al soldo del clan Polverino – coinvolti nella fase decisionale, organizzativa ed (uno di loro) esecutiva del cruento agguato che ha dato ulteriore prova della disponibilità di armi da parte del clan.