Scene da film nella notte tra mercoledì e giovedì in una villetta alla periferia di Trentola Ducenta. Francesco Roma, proprietario della villetta, è stato sorpreso nel sonno da quattro malviventi, i quali, armati, hanno portato via un refurtiva di più di 20mila euro.
La dinamica dell’accaduto
Come riportato da ‘Il Mattino’, secondo una prima ricostruzione operata dai carabinieri della stazione locale, in piena notte quattro stranieri, quasi certamente provenienti dall’Europa dell’Est, hanno fatto irruzione in una villetta a più piani in via Adriano, alla periferia di Trentola Ducenta.
I ladri pare abbiano forzato una finestra al pianterreno. Una volta dentro hanno raggiunto la camera da letto dove stava dormendo la vittima che sarebbe stata sorpreso nel sonno. I quattro, con il volto coperto e armati, hanno chiesto al proprietario dove si trovasse la cassaforte. Alla resistenza dell’uomo hanno iniziato a picchiarlo selvaggiamente.
Alla fine, Francesco Roma ha ceduto alle violenze aprendo la cassaforte che conteneva quindicimila euro in contanti e alcuni oggetti preziosi per un valore complessivo che superava i ventimila euro. Per evitare che la vittima potesse immediatamente avvertire le forze dell’ordine, la banda di rapinatori ha legato l’uomo ad una sedia. Dopo un po’ di tempo l’uomo è riuscito a liberarsi e ad avvertire i carabinieri che hanno disposto anche immediati posti di blocco in zona, senza, però, sortire alcun esito.
I Roma erano già noti alle forze dell’ordine
Secondo gli inquirenti, i fratelli Roma, oltre ad occuparsi dell’intermediazione e del trasporto dei rifiuti, hanno svolto un ruolo anche nelle attività di stoccaggio e smaltimento. I guadagni, secondo i magistrati, venivano poi fatti confluire nelle casse del clan di Casal di Principe.
Ai fratelli viene anche addebitata l’alterazione e la falsificazione dei certificati delle analisi della spazzatura finalizzata allo smaltimento illecito di rifiuti altamente inquinanti. Il valore delle società, dei beni mobili e immobili, e delle consistenze finanziarie confiscate ammontava a oltre cinque milioni di euro.