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domenica, Aprile 28, 2024
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Clan Mallardo, l’ombra di una nuova gola profonda fa tremare la cosca

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Da camorra ‘paesana’ a mentalità imprenditoriale. Il clan Mallardo, nel corso degli anni, ha cambiato pelle. Parallelamente al suo potere criminale è cresciuto anche quello economico, anche grazie alla capacità di infiltrarsi nella pubblica amministrazione e nell’economia legale. Sono decine le inchieste che dimostrano come la cosca dei Carlantonio, guidata dai fratelli Ciccio e Peppe, entrambi reclusi al 41 bis, abbia investito in vari settori, dall’imprenditoria alle scommesse fino alle truffe dei falsi invalidi. Molte inchieste sono state scoperte grazie a minuziose indagini dei magistrati antimafia effettuate attraverso i metodi tradizionali, ovvero pedinamenti e intercettazioni telefoniche. In altri casi i magistrati si sono avvalsi anche di collaboratori di giustizia per avvalorare le loro inchieste. Il clan Mallardo, nonostante la sua forza e la sua potenza (vanterebbe oltre 100 affiliati) non vanta “pentiti eccellenti”, cioè affiliati che hanno ricoperto ruoli importanti nella cosca che poi hanno deciso di collaborare con la giustizia. Cosa che invece è accaduta nel clan dei Casalesi con Peppe Setola, Antonio Iovine, Anna Carrino, Domenico Bidognetti, Walter e Nicola Schiavone. 

A far tremare negli ultimi anni il clan Mallardo è stato un soggetto che non è mai stato parte integrante del clan, ovvero Giuliano Pirozzi, faccendiere della cosca vicino alla politica. L’unico pentito che ha fatto parte dell’ala militare dei Carlantonio è stato Filippo Caracallo, deceduto per una grave malattia.

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L’OMBRA DI UN NUOVO PENTITO?

Negli ultimi mesi il clan di Giugliano è stato colpito da diverse inchieste, in particolare sul fenomeno estorsivo e sull’interesse al business del cemento. Secondo informazioni da noi raccolte, pare che i magistrati antimafia abbiano fatto leva nelle indagini su due nuovi “informatori” speciali che nel corso del tempo poi sarebbero diventati molto più che confidenti. Le loro propalazioni starebbero aiutando gli investigatori della DDA a dare una ulteriore spallata al clan Mallardo e potrebbero aprire nuovi scenari anche sui rapporti tra camorra e pubblica amministrazione.

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Antonio Mangione
Antonio Mangionehttp://www.internapoli.it
Giornalista pubblicita iscritto dalll'ottobre 2010 all'albo dei Pubblicisti, ho iniziato questo lavoro nel 2008 scrivendo con testate locali come AbbiAbbè e InterNapoli.it. Poi sono stato corrispondente e redattore per 4 anni per il quotidiano Cronache di Napoli dove mi sono occupato di cronaca, attualità e politica fino al 2014. Poi ho collaborato con testate sportive come PerSempreNapoli.it e diverse testate televisive. Dal 2014 sono caporedattore della testata giornalistica InterNapoli.it e collaboro con il quotidiamo Il Roma
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