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domenica, Giugno 16, 2024
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Un colpo alla testa dell’amico pizzaiolo “per gioco”, chiesti 16 anni per il killer

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Sembra essere arrivato ad un punto di svolta il processo contro Antonio Zampella. Il ventenne casertano uccise l’amico, Marco Mongillo, con un colpo di pistola alla testa. Zampella si è sempre detto sconcertato dell’accaduto, aggiungendo che tutto fosse stato casuale. Una sorta di gioco perverso, addirittura. Per l’accusa, ovviamente, sono sempre state parole inutili. Omicidio fu e omicidio resta. All’uccisione Marco Mongillo, giovanissimo pizzaiolo casertano, assistette anche il fratello di Zampella. Quest’ultimo, però, decise di suicidarsi, logorato dal senso di colpa. Oggi, come riportano anche i colleghi di Caserta News, accusa e difesa sembrano aver trovato un punto d’incontro, se così si può definire. Sedici anniper aver ucciso l’amico con un colpo alla testa e per essere diventato il killer del rione Santa Rosalia di Caserta. Nei prossimi giorni l’epilogo processuale? Ne siamo certi.

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