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sabato, Maggio 4, 2024
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Corsa al pizzo degli affiliati dopo l’arresto del boss Angelino: “Devi incendiare i magazzini”

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L’arresto del boss determinata, spesso, una reazione dirompente all’interno della sua organizzazione criminale, spesso, è proprio quello è il momento di maggiore comunicazione tra affiliati. Il 9 luglio 2023 venne catturato il capoclan Angelino Antonio, ma i suoi fedelissimi reagirono con un piano ben preciso. Infatti la mattina dopo gli affiliati iniziarono a raccogliere frettolosamente le tangenti, così come è emerso dalle intercettazioni telefoniche contenute nell’ultima ordinanza che ha colpito il clan.

“DEVI INCENDIARE TUTTI I MAGAZZINI”, L’ORDINE DI BERVICATO

Gli uomini della mala caivanese erano anche preoccupati dei tanti arresti condotti l’8 giugno 2023 dai carabinieri e dalla conseguente perdita della forza intimidatrice. Il timore venne confermato il 12 luglio quando uno degli estorti si oppose al pagamento. Dunque, temendo di poter essere arrestato, Gianfranco Bervicato aveva incaricato un suo parente di minacciare il commerciante di bibite qualora si fosse opposto: “Devi incendiare tutti i magazzini! Tutti i magazzini che tiene là dietro, devi incendiare tutto! Non deve mettere più una scopa!“. Dalla conversazione successiva emerge che Bervicato avrebbe fatto cancellare i video e le foto degli esattori realizzati dalla vittima del pizzo.

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I BUSINESS DELLA CAMORRA DI CAIVANO

Le estorsioni, insieme alla droga, era uno dei business principali della camorra di Caivano. Durante i summit il boss Antonio Angelino dava specifiche direttive per la prosecuzione dell’attività dell’organizzazione. Nei giorni seguenti la esecuzione della misura cautelare e l’allontanamento del capoclan da Caivano, venivano captate numerose conversazioni afferenti la frenetica attività di riscossione delle estorsioni. La mattina del 17 giugno 2023, Raffaele Bervicato incaricò Giuseppe Caiazzo di passare dal parcheggiatore del cimitero per ritirate “l’imbasciata” e recapitargliela, ovvero doveva prendere del denaro e portarglielo.

Caiazzo era uno dei personaggi deputati alla materiale riscossione delle tangenti. In un’altra intercettazione Gianfranco Bervicato ragguagliò Raffaele Bervicato in merito ad una estorsione da 10mila euro, che però sarebbe stata incassata mediante rate mensili. Infatti Raffaele Bervicato, temendo che potesse essere escluso dall’operazione, domandava se fosse stato informato Roberto (non identificato) circa il suo coinvolgimento.

Il clan di Caivano aveva la liste delle vittime delle estorsioni: “La riscossione 3 volte l’anno”

 

 

 

 

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Alessandro Caracciolo
Alessandro Caracciolo
Redattore del giornale online Internapoli.it. Iscritto all’albo dei giornalisti pubblicisti dal 2013.
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