Con la sconfitta dell’Inter allo Stadium, il Napoli ha allungato il vantaggio sui nerazzurri a 2 punti con Conte che ha ritrovato il sorriso, scacciando l’amarezza del pari della Lazio arrivato ad una manciata di secondi dalla fine del match dell’Olimpico.
Eppure per molti quella di ieri, doveva essere la domenica del sorpasso di Simone Inzaghi ai danni dell’allenatore che lo aveva preceduto sulla panchina della Beneamata: Inter pronta a mettere la freccia che avrebbe dovuto superare la vettura azzurra praticamente in panne. Una storiella che però non solo non ha trovato il lieto fine desiderato dalle parti di Appiano Gentile, ma che ha fatto balzare agli occhi (non miopi!) particolari sostanziali dimenticati da chi già era pronto a suonare il de profundis per Di Lorenzo e co.
Il Napoli è sì reduce da tre pari di fila ma, nelle ultime tre giornate di campionato, non ha perso manco un punto in favore dei nerazzurri, battuti in ben due circostanze (Fiorentina e Juventus). Se il discorso lo si estende alle ultime 5 partite di campionato, gli uomini di Conte hanno addirittura conquistato più punti rispetto a quelli di Inzaghi (9 contro 7), nonostante all’assenza di Olivera, si siano aggiunte quelle di Spinazzola e Neres e che Buongiorno sia tornato soltanto contro la Lazio.
Il discorso non cambia se si raffrontano i risultati di queste prime sei giornate di ritorno con quelle del girone di andata. Il Napoli ha ottenuto con Verona, Atalanta, Juventus, Roma, Udinese e Lazio 12 punti al ritorno rispetto ai 7 dell’andata: facendo registrare un +5. L’Inter, invece, con Venezia, Empoli, Lecce, Milan, Fiorentina e Juventus ha raccolto 10 punti all’andata e 13 al ritorno: mettendo a referto un +3.
Ancora una volta, quindi, ritorna quel numero 2, a favore degli azzurri, che fa la differenza anche nella classifica generale.
Ancora più evidente la differenza nelle sfide alle prime otto del campionato, con Conte capace di conquistare 18 punti in 10 partite, rispetto ai 13 punti in altrettante partite di Inzaghi.
Numeri che sorridono, dunque, al Napoli, che aspetta sorrisi anche dall’infermeria: Olivera e Spinazzola corrono verso il recupero e l’allenatore salentino punta a recuperarne almeno uno per la trasferta di Como per poi disporre di entrambi in occasione del big match con l’Inter.
Insomma se quindici giorni fa bisognava fare attenzione ai trionfalismi, certamente oggi non si può cadare nel disfattismo puro perché se oggi la Sparta azzurra non ride, l’Atene nerazzurra piange.