L’affitto dell’alloggio segreto, il pagamento dei fiancheggiatori e dei vivandieri. Queste sono alcune delle spese che un boss deve fronteggiare nel corso della latitanza, infatti, Antonio Angelino, alias Tibiuccio, avrebbe avuto bisogno di almeno 20mila euro al mese e non tollerava sgarri da parte dei suoi affiliati. Nell’aprile del 2024, il retroscena è stato raccontato da Raffaele Bervicato ai magistrati della Procura. Anche questo episodio ha portato all’arresto, avvenuto mercoledì scorso, dei nuovi ras Giovanni Barra e Roberto Maugieri
I due ras avrebbero rifornito le piazze di spaccio di Caivano pagando la tangente ad Angelino e, proprio il collaboratore di giustizia, ha ricostruito un momento di tensione vissuto all’interno del Sistema: «Ogni primo del mese Roberto, questo Giovanni… mandavano a Angelino 20mila euro al mese. Quando poi Angelino è stato colpito da ordinanza di custodia cautelare in carcere, a giugno 2023, durante la sua latitanza, Roberto e Giovanni mi diedero 10mila euro da portare ad Angelino. Io, insieme ad A.G., li portai a Angelino, a Castel Volturno, in un luogo che saprei riconoscere ma lui mi disse “Cosa ci devo fare con questi soldi?” perché per lui erano troppo pochi e mi disse di convocare una riunione con Giovanni, Roberto..”
Secondo la DDA di Napoli, i nuovi ras avrebbero chiesto di allagare il loro giro al capoclan latitante. «Facemmo quindi questa riunione a Casal di Principe e nel corso della stessa Angelino disse che lui doveva avere 20mila euro al mese perché aveva creato tutto lui… omissis… Giovanni si scusò con Angelino e fece questa proposta: disse “perché non mi fate fare a me le estorsioni? “posso sistemare un po’ il paese anche nelle estorsioni, mi posso vedere tutto io. Così ti mando 30mila euro al mese”. Angelino fu d’accordo. Anche Maugeri era d’accordo con Giovanni»